Riceviamo e pubblichiamo:
Giunge alla ventitreesima edizione la rappresentazione della natività di Gesù Cristo nella comunità parrocchiale di Valleradice, in Sora (FR). L’evento, che come da tradizione avrà luogo nel giorno di Santo Stefano (26 Dicembre), ha quest’anno un particolare valore, collocandosi ad un quarantennio di distanza dalla prima rappresentazione assoluta nella comunità Sorana. Un gruppo di lodevoli e volenterosi ragazzi e uomini del territorio, supportati dall’attenta presenza del parroco, si sta impegnando a ricostruire un’atmosfera che aiuti il pubblico a rivivere la magia, il sogno, l’attesa di una notta speciale: nel suggestivo scenario delle millenarie grotte naturali che impreziosiscono il territorio naturale della parrocchia, come in una sorta di grande presepio naturale, prenderà vita il racconto della nascita di Colui che più di ogni altro uomo ha segnato il corso della storia, Gesù Cristo.
Nulla, dopo quella santa notte, è stato più come prima: in un’umile grotta della più umile delle città di Giuda veniva al mondo il Signore della storia, ma nelle fasce di un gracile neonato.
L’umile obbedienza e la delicata fiducia di Maria nei confronti dei piani di Dio avevano reso possibile il più grande dei misteri: il racconto della natività, quindi, avrà inizio con il ricordo dell’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria, con l’emozione della grande attesa di tutto il creato verso la risposta di un’umile fanciulla affinché Dio potesse entrare personalmente nella storia per rinnovarla. Faranno seguito la visita a S. Elisabetta; il racconto dei tormenti del promesso sposo di Maria, Giuseppe, alle prese con i turbamenti creati dal contrasto tra l’orgoglio ferito e il morale senso di giustizia; la celebrazione delle nozze; il censimento voluto dall’imperatore Augusto; il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme fino al momento più atteso, quello della nascita di Cristo in un’umile grotta.
Come ricostruire l’atmosfera di una notte in cui la storia ha visto sorgere l’alba di una nuova era? Un così grande mistero rischia di apparirci oggi lontano nel tempo, ma anche poco concreto: riprodurlo con centinaia di figuranti in abiti d’epoca, musiche e scenografie è il modo più realistico per ricordarci che la grandezza di quell’evento è soprattutto legata alla sua commuovente realtà! Dopo l’arrivo dei Magi, come fu allora per i pastori, anche in questa rappresentazione il pubblico presente potrà visitare la grotta della natività e lasciare per un momento spazio alla riflessione e alla contemplazione del mistero di un Dio fatto bambino; lungo il percorso, inoltre, si potranno ammirare donne intente a “cardare” la lana e lavorare al telaio, cestai, mercanti, “mastri” falegnami e fabbri, fornai, ciabattini ed arrotini.
Vivendo direttamente tutto ciò che sarà proposto in quella serata dagli organizzatori, si potrà riflettere sui veri valori del Natale e, aprendo i propri cuori alla grandezza del mistero, ogni uomo di buona volontà del nostro tempo sarà pronto ad accogliere nel proprio cuore l’avvento di Cristo che travolge, con la sua incarnazione in un umile bambino, le grandi certezze della mente umana e ne fa dei capolavori.
Gli organizzatori danno l’appuntamento a tutta la cittadinanza per Sabato 26 dicembre, ore 18:00, nelle grotte naturali di Valleradice. In caso di avverse condizioni metereologiche l’evento sarà posticipato al giorno successivo, Domenica 27, stesso luogo, sempre alle ore 18:00.
Ti aspettiamo.