Sulla scia del profondo legame tra la popolazione e il Santo Patrono si vuole rappresentare il giorno 25 Luglio 2015 in piazza Annunziata, alle ore 21.00, l’Ultima Orazione di San Giuliano Martire. L’evento si svolgerà al termine di un convegno dedicato al Santo presso il Museo Civico. Inoltre, verrà allestita una mostra con documenti storici messi a disposizione dei visitatori con apposita guida turistica a compendio del 1° Palio di Sora, intitolato a San Giuliano Martire. La gara svoltasi il 19 Luglio 2015° è testimonianza della sempre crescente integrazione tra territorio e Santo Patrono.
Nel calendario liturgico della Chiesa Sorana il Martire Giuliano risulta patrono della Città fino all’episcopato di Giuseppe Montieri (1838–1862), quando, con la nomina di Santa Restituta, divenne Patrono minore principale ed associato con altri Patroni minori Cirillo Martire, Domenico Abate e Emidio Vescovo. Giuliano è stato il Primo Martire di Sora, il Testimone della Fede di Cristo fino alla morte. Era un Cristiano Coraggioso, un Testimone di Cristo, pieno di Zelo che ha gridato il Suo amore al Signore fino all’ultimo. Egli era un giovane cavaliere dalmata, bello, forte e valoroso che portava la sua fede come raggio di sole fissa nel cuore e nella mente, pronto a confessarla, a propagandarla senza vergogna anche quando subiva il Martirio.
Nel cuore di Giuliano germogliava con il passare degli anni e man mano si ingigantiva sempre di più lo Spirito che lo spingeva verso l’Apostolato. Per quanto riguarda la storia sul martirio di San Giuliano dobbiamo riferirci alla Passione del Santo. La memoria della Passione del Martirio è tratta dal Libro “Memorie Istoriche Massimamente Sacre della Città di Sora” raccolte dal Padre Francesco Tuzi della Compagnia di Gesù nell’anno 1727. Fu Giuliano nativo della Dalmazia a quel tempo sotto il dominio romano, giovane e nobile di linguaggio e di bel aspetto, giunto in Italia incontrò una truppa di soldati di Daciano (Proconsole della Città di Sora) nei pressi di Anagni e li salutò con queste parole “La Pace sia con Voi , o Fratelli”, per questo saluto venne subito sospettato che fosse Cristiano, e venne subito interrogato, per vedere chi fosse e a quale religione appartenesse. “Io sono Cristiano e chiunque voglio esortare di abbandonare il Culto dei Demoni sotto sembianza di Idoli,e di adorare invece il Vero Dio e suo Figliolo Gesù Cristo”. La risposta dei Soldati non si fece attendere subito e presero Giuliano lo incatenarono per condurlo a Sora. Gli schiaffi, le villanie, ingiurie e percosse non si fecero aspettare verso Giuliano, per i Romani era un istigatore, veniva a turbare l’ordine dell’Impero Romano e quindi meritava qualcosa di più la Flagellazione. Questa Flagellazione per il Tuzi avvenne nei pressi del Fiume Fibreno, a quel tempo esisteva una strada chiamata la Via Latina che si snodava da Roma a Napoli e aveva varie diramazioni per giungere a Sora.