COMUNE

SORA – EMERGENZA CORONAVIRUS SINTESI DELLA LIVE DEL SINDACO 15/04/2020

EMERGENZA CORONAVIRUS SINTESI DELLA LIVE DEL SINDACO 15/04/2020
SITUAZIONE SANITARIA
CITTA’ DI SORA
Il numero dei contagi è fermo a 36. Non ci sono nuovi contagi. 2 situazioni all’interno dello stesso cluster familiare stanno evolvendo a buon fine: una signora di 59 anni è negativa anche al secondo tampone e si avvia alla guarigione portando a 7 il numero dei guariti a Sora e anche il primo tampone della madre, più avanti negli anni, è risultato negativo e si è in attesa del risultato del secondo tampone.
PROVINCIA DI FROSINONE
5 nuovi contagi e 0 decessi. La sanità, le istituzioni come la Prefettura, le forze dell’ordine, i sindaci e le amministrazioni locali hanno ben fatto calare sul proprio territorio tutte le disposizioni di legge con ottimi risultati nel far calare notevolmente i nuovi contagi.
REGIONE LAZIO
143 nuovi casi, 25 guarigioni, 16 decessi.
NAZIONALE
2972 nuovi casi di positività al virus, 1695 nuovi guariti, numero che cresce e 602 decessi
CONSIDERAZIONI GENERALI PROSSIMA FASE2
Giornata che possiamo definire serena ma la guardia deve essere alta perché per sconfiggere questo male, il percorso non è breve. Non è vero che il numero dei decessi è in calo, anzi c’è un numero di decessi in più rispetto al primo trimestre del 2019. La questione non è se il coronavirus abbia inciso in maniera estremamente negativa sulla nazione e sul resto del mondo: sta producendo dei danni e dei disastri incredibili in tema sanitario che, solo con le contromisure che hanno nel distanziamento sociale il fulcro dell’azione a tutela della salute pubblica, sta funzionando. Questo è il sistema che ha dato più frutti altrimenti diversi sarebbero stati i numeri che avrebbero caratterizzato la vicenda: ci sarebbero stati i decessi anche nel centro sud rispetto anche a quello che sta accadendo in maniera molto più tragica al nord, in Europa e in altre vaste aree metropolitane di tutto il continente. La ragione pratica, che è quella economica, sociale e che fa riferimento alla necessità di far ripartire il motore economico del sistema produttivo del tessuto economico del Paese e dell’Europa intera, questa ragione pratica si scontra con quella scientifica, con quella sanitaria su come debba essere gestita l’emergenza in termini di attuazione di queste direttive, di queste misure restrittive. Sono due temi che vanno affrontati in maniera serena, con il buon senso come si sta facendo a livello governativo quando si parla di FASE2. Proprio questo è il tema: la riapertura in maniera progressiva delle attività economiche e produttive, che possano contribuire ad assorbire gli effetti negativi economici della diffusione di questo contagio e delle misure restrittive che hanno paralizzato l’economia comunitaria, non solo l’economia italiana anche se è stata quella più colpita di altre, il tema è proprio quello di come affrontare questi step successivi e progressivi. Cioè quali dinamiche procedurali attuare, nella consapevolezza che non è che quando si attiverà la FASE2 è “tana liberi tutti”, perché altrimenti non avremmo imparato nulla da questa lezione. Noi sappiamo che dobbiamo avere ancora maggiore coscienza e consapevolezza: non appena sarà possibile avere maggiori libertà individuali, queste libertà dovranno essere progressivamente accompagnate da comportamenti ad hoc, comportamenti che vedranno comunque il distanziamento sociale laddove è necessario. Quindi le attività economiche ripartiranno ma ripartiranno seguite da comportamenti che non devono essere di sottovalutare la riapertura progressiva della FASE2. Dobbiamo essere ancora paradossalmente più attenti e rispettosi. Quando ci sarà la libertà, soprattutto lavorativa, deve essere controllata e finalizzata a quelle attività che via via saranno riprese. Stiamo tutti sintonizzati, attenti, concentrati su come si riattiveranno queste procedure non appena gli enti preposti predisporranno i decreti e le nuove direttive. Un passo alla volta ci stiamo avvicinando all’obbiettivo comune di riprendere quella che è la nostra vita: lo vogliamo tutti ma lo dobbiamo volere attraverso un comportamento razionale, non emotivo, senza dare i numeri all’otto sui decessi, senza pensare che la gestione di questa emergenza è stata “un grande fratello” che ha voluto ridurre le libertà individuali, perché questo sarebbe un grande errore. Il Coronavirus è un fenomeno che purtroppo esiste, che ha prodotto danni davvero straordinari soprattutto al tessuto socio economico ma soprattutto anche alla salute di molti nostri concittadini. Non dimentichiamo le scene drammatiche di bare accumulate e di tante altre situazioni che lasciano percepire la gravità del fenomeno in atto e la necessità di sapere che viviamo tutti un’epoca di emergenza, di guerra e che per guadagnarci la pace lo dobbiamo fare attraverso l’adozione di comportamenti razionali e ragionevoli.
La sintesi è a cura dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico