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SORA – DON ALFREDO DI STEFANO LASCIA LA CATTEDRALE. “PORTERO’ QUESTI VENT’ANNI CON ME”.

Dopo vent’anni, Don Alfredo Di Stefano non sarà più il parroco della Cattedrale di Sora. L’annuncio, dato in precedenza dal vescovo Gerardo Antonazzo, contiene anche la sua nuova destinazione, che sarà la parrocchia di San Lorenzo, ad Isola Del Liri. Attraverso la lettera che, qui di seguito, pubblichiamo, Don Alfredo si congeda con emozione dalla sua comunità.

“Di volti, di sorrisi, di abbracci, di lacrime, di mani aperte e pugni chiusi sono colmi – da tempo – la mente e il cuore. E’ il bagaglio costruito giorno dopo giorno in questi lunghi venti anni che porterò con me. Anche le pietre parlano, ricordano ed elevano il canto alla bellezza, quella che, benché povero e umile, San Francesco sapeva riconoscere e scorgerne la potenza, l’armonia, la grandezza e la presenza dell’Altissimo Onnipotente Buon Signore. Camminare insieme non è sempre facile. La strada a volte è irta, altre scoscesa, per diventare di nuovo ripida e tortuosa. Siamo tutti pellegrini, ma bisogna andare verso la meta precisa: Cristo, il Risorto. Il viaggio non conoscerà soste e cambi di rotta. Perché il cammino non si arresti compito di chi è chiamato alla guida della comunità è di sollecitare, incalzare, insistere e risollevare quando c’è bisogno. Anche se la meta del viaggio continua ad essere la stessa le nostre strade si dividono. Resti la riconoscenza per quanto imparato dal Vangelo e che il bene ricevuto non si spenga. Questa è la speranza che mi consolerà.

Siete tutti, alcuno escluso, intimamente parte del mio essere sacerdote. Siete stati voi tutti a cesellarlo, raffinarlo – come l’oro al crogiuolo -. Dono sacramentale che mai ho trattenuto solo per la mia persona, ma che ho speso per voi e con voi condiviso. La gioia più grande di un padre è vedere i propri figli ormai cresciuti, maturi e sereni…è la Parola di Dio ad augurare di “vedere i figli dei propri figli” (Salmo 128,6). E per me è stato così…vedere i figli di chi ho battezzato.

E’ la vita che continua. Quella cristiana: buona, bella e beata. Quella per la quale un giorno sono stato chiamato ad investire tutto me stesso e…quel giorno non sapevo, ma oggi posso dirlo, per voi! Lungo la strada, purtroppo, qualcuno si è perso, altri hanno preferito facili scorciatoie, alcuni girato le spalle per poi tornare indietro…ma, tutto questo fa parte di un grande ed affascinante progetto. Anche per loro prego e sempre pregherò, esigenza che fiorisce dal mio essere sacerdote.

Infine, mi affido alle vostre preghiere, abbracciando – con non poca commozione – anche quanti ci hanno preceduti nella fede. Nel Signore saluto tutti, con amicizia e fraternità, quanti, insieme, abbiamo incontrato, conosciuto, amato e con gioia servito”.

Davide Baldassarra