Riceviamo e pubblichiamo:
Il Sindaco Roberto De Donatis ed il Consigliere delegato ai lavori pubblici Massimiliano Bruni esprimono grande soddisfazione per il finanziamento di € 250.000,00 concesso al Comune di Sora dalla Regione Lazio nell’ambito del “Programma straordinario di interventi per il dissesto idrogeologico” al fine di attuare l’intervento di “messa in sicurezza del versante di Monte San Casto a ridosso della curia vescovile”.
L’Ente ha partecipato al bando regionale individuando interventi di messa in sicurezza del versante di San Casto dell’area a ridosso della curia Vescovile, poiché ad alto rischio frana per la presenza di speroni rocciosi e massi poco stabili, che in caso di distacco potrebbero causare danni alle abitazioni e alle infrastrutture che delimitano questa zona del centro storico.
Il progetto è stato approvato dalla Giunta con Delibera n° 310 del 20/10/2016 e prevede la compartecipazione finanziaria dell’Ente per circa €. 50.000,00 a fronte di una spesa complessiva pari ad €. 300.000,00.
Su questo punto si sofferma il Consigliere Massimiliano Bruni: “L’Amministrazione ha creduto nell’assoluta utilità dell’intervento, tanto da impegnare una quota di fondi comunali superiore al minimo richiesto dal bando regionale”
In questa fase si sta procedendo alla richiesta dei pareri necessari per chiudere l’iter di assegnazione del finanziamento, oltre che per garantire al più presto l’espletamento delle procedure di gara per l’affidamento dei lavori.
Vista la natura del rischio e le caratteristiche ambientali del versante oggetto dell’intervento, si procederà prioritariamente nella eliminazione/mitigazione del rischio, mediante l’installazione di reti paramassi e reti di rivestimento corticale, per poi intervenire in favore della bonifica e manutenzione ambientale dell’area con tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica, in modo da limitare l’impatto dell’intervento sul territorio.
Questo è un primo intervento, ma si sta già lavorando per verificare la presenza di ulteriori risorse finanziarie che possano garantire l’effettuazione di un programma di interventi che dovrà riguardare le maggiori criticità riscontrate nel territorio, dando priorità a quegli interventi che insistono su aree abitate o che permettano la salvaguardia delle infrastrutture di maggiore utilità.