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SORA – DI STEFANO RICORDA BAGLIONI

La morte del prof. Alberto Baglioni, figura fra le più autorevoli e conosciute del panorama sanitario di Sora e del nostro intero territorio, suscita emozione, memoria e gratitudine. È stato un vero “signore” d’animo, non solo per la sua attività nel campo medico, ma anche per l’impegno costante ed efficace come uomo dal carattere sempre disponibile e altruista. Una personalità di spicco la sua, che ha saputo coniugare efficacemente i successi professionali con quelli umani.

È un’altra “voce” di Sora che ci ha lasciato.

Mi fa piacere ricordarlo per il rispetto e la stima reciproca che hanno sempre contraddistinto i nostri rapporti istituzionali e personali.

Lo ricordo per tanti motivi. Sempre in prima fila a creare, riorganizzare, promuovere, migliorare ed inventare la funzionalità dei tanti reparti dell’Ospedale Civile “SS. Trinità”, prima di tutto la “Sua Chirurgia”.Non si può neppure dimenticare il proprio entusiasmo nell’appoggiare, seguire e favorire, a fianco del sen. Ignazio Vincenzo Senese, l’Istituzione a Sora della Facoltà di Medicina e Chirurgia, che altri, inopinatamente, hanno combattuto e affossato, con le conseguenze che ora constatiamo. Ha curato, operato e salvato migliaia di nostri concittadini, lungo una carriera, sempre al servizio di tutti. Con la sua scomparsa la città di Sora, lui nato a Nocera, ed il mondo sanitario della Provincia, perdono non solo un eccezionale ed insigne professionista e chirurgo , ma un uomo umile e per questo ancora più grande, che ha fatto dell’impegno per la nostra comunità, e non solo, una costante di vita.

Credo che le competenti autorità, preposte a decidere, debbano adoperarsi a dedicargli una via o una piazza di Sora, lo stesso reparto di Chirurgia del “SS. Trinità” e ricordarlo, ogni anno, con l’istituzione di un premio o di una borsa di studio, per i neo laureati del territorio in Medicina e Chirurgia.

Alla famiglia intera vanno le mie più sentite condoglianze per aver donato a tutti noi una Figura unica, straordinaria e di valore.

Enzo Di Stefano