Al di là delle parole di circostanza, la crisi al Comune di Sora non è affatto risolta. Il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco Roberto De Donatis è solo uno degli aspetti che stanno caratterizzando le vicende politiche ed amministrative degli ultimi tempi. Ed allora è forse il caso di spiegare come stanno le cose. Qualcosa in più di semplici impressioni. Ed è bene cominciare dalla giornata di ieri.
UN PASSO INDIETRO
Come Soraweb ha anticipato nei giorni scorsi alle 12 di ieri era fissato un appuntamento in Municipio. Di fronte avrebbero dovuto trovarsi il sindaco De Donatis ed i tre consiglieri dissidenti, vale a dire Floriana De Donatis, Franco De Gasperis e Alessandro Mosticone per ragionare sul futuro della consiliatura. Tuttavia, l’incontro ha registrato la sola presenza della consigliera De Donatis perché Mosticone e De Gasperis hanno avuto contrattempi. La De Donatis spiega che al sindaco ha fatto presente due questioni soprattutto: più attenzione alle sue deleghe e maggiore parità nella maggioranza. Al termine del colloquio la consigliera delegata alla pubblica istruzione ha lasciato intendere che, di fronte all’accoglimento delle sue richieste, sarebbe rientrata nei ranghi. Tradotto: avrebbe votato il Bilancio. Di fatto De Donatis da 6 è salito a 7 mani alzate. Poche, perché per approvare il previsionale (entro il 30 aprile) ne occorrono almeno 9. A questo punto gli osservatori non hanno escluso che il primo cittadino avesse nascosto nella manica non uno ma ben due assi, giusto giusto per arrivare a 9. Sono cominciati ad uscire i primi nomi. Serena Petricca ha detto chiaro e tondo che non era interessata, qualcosa di simile è avvenuto anche in casa del Partito Democratico. Le altre ipotesi non sono plausibili. Quindi le indiscrezioni sono rientrate.
L’AZZARDO
Circa tre ore dopo l’incontro con la De Donatis e senza aver parlato con Mosticone e De Gasperis, lo stesso sindaco è andato comunque in conferenza stampa (foto), convocata alla meno peggio il giorno prima, per dire quello che il 99% per cento dei sorani già sapeva: il ritiro delle dimissioni. Solo che Roberto De Donatis, pur motivando il passo indietro con oggettive e solide motivazioni (pandemia e bilancio), si è ricacciato nel vicolo cieco. Anche perché l’incontro con i restanti due dissidenti era stato spostato alle 17. Ma le parole pronunciate dal sindaco durante la conferenza stampa di due ore prima non sono piaciute molto a Mosticone e De Gasperis. E così alle 17 l’incontro a tre è saltato. Cioè a metà pomeriggio il numero estratto sulla ruota di Sora era ancora il 7. In sostanza De Donatis, quasi fosse al tavolo verde, ha ritirato le dimissioni senza la certezza di avere la maggioranza per licenziare il Bilancio.
TELEFONI ROVENTI
Ore febbrili quelle successive. Le telefonate si sono susseguite una dietro l’altra, i messaggi pure. Alla fine è stato concordato un nuovo faccia a faccia. Ecco perché intorno alle 20.30 Mosticone e De Gasperis sono stati notati mentre di soppiatto e favoriti dal buio entravano in Comune dove li stava aspettando il comandante dell’ex piattaforma civica. E qui il racconto si ferma. I due consiglieri sono usciti dal Palazzo circa due ore dopo. Che cosa è successo? In assenza di atti ufficiali, si può solo desumere che l’incontro è stato interlocutorio. Mosticone e De Gasperis, coerentemente con quello che sostengono da tempo, hanno rappresentato al sindaco la necessità di ridiscutere il Bilancio e che non sono disposti a votare un documento di programmazione così importante per la città a scatola chiusa, cioè così come è stato approntato. Il sindaco pare abbia preso atto della determinazione dei due mica tanto alleati rimandando l’approfondimento ai giorni seguenti le festività pasquali. Tirando la linea, la maggioranza è più o meno al punto di partenza. Il braccio di ferro va avanti. E prima o poi qualcuno dovrà cedere. Il mare è sempre a forza 7!
Lu