Numerosi cittadini e comitati vogliono conoscere le determinazioni dell’attuale Amministrazione circa l’uscita del Comune dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica “Conca di Sora” (foto) che, recentemente, la legge regionale n. 12 del 2016, ha trasformato in Consorzio Lazio Sud-Est.
Lo scrive in una nota il consigliere comunale Federico Altobelli, che aggiunge: Ho ritenuto doveroso presentare una formale interpellanza per conoscere le intenzioni del Sindaco che, in numerose occasioni durante la campagna elettorale, aveva manifestato l’intenzione, una volta eletto, di procedere all’uscita della Città di Sora dal perimetro di contribuenza del Consorzio di bonifica, da ultimo nell’incontro avvenuto il 13 novembre 2021 con i comitati cosiddetti “NO CONCA”.
Il Consorzio di bonifica, come è noto, ha ultimamente inviato bollette di pagamento ai cittadini sorani e ai Comuni consorziati con aumenti vertiginosi dei canoni nonostante, dal 2016 al 2021, la Città di Sora abbia contribuito a sostenerlo con 263.008,17 euro, per non parlare degli oltre tre milioni di euro pagati dai cittadini sorani nel medesimo periodo. Secondo la legge, la richiesta di contributi consortili presuppone l’esistenza di un beneficio, a vantaggio dell’immobile, dipendente dall’attività del consorzio.
In particolare – prosegue l’esponente della minoranza – deve trattarsi di un beneficio diretto e specifico, conseguito dall’attività di bonifica che, perciò, si traduca in un incremento di valore dell’immobile soggetto a contributo. Nel caso degli immobili insistenti nel comprensorio sorano, invece, si fa fatica a vedere questo beneficio sia diretto che indiretto, anzi, a detta di molti che si sono occupati della materia, risulta che i vari Consorzi non svolgano concrete ed utili attività di bonifica e risanamento idraulico a vantaggio delle proprietà immobiliari. In altri termini i pagamenti risulterebbero del tutto ingiustificati. A maggior ragione l’aumento dei canoni poi, soprattutto nell’attuale momento di grave crisi economica causata dalla pandemia da COVID-19. È un ulteriore e gravoso peso economico per famiglie ed imprenditori della città. Un’altra VERA E PROPRIA “MAZZATA” alle economie già così provate e scosse di persone e famiglie. Pertanto, non si può che essere vigili e attenti e controllare l’evoluzione di tale vicenda, soprattutto le intenzioni dell’attuale amministrazione e le conseguenti attività.
Stessa cosa dicasi per gli avvisi di accertamento T.O.S.A.P. che l’amministrazione sta inviando in questi giorni e che sarà sottoposto ad un attento esame da parte nostra per verificare i profili di legittimità e opportunità. È un chiaro ed indiscusso dovere di noi chiamati a rappresentare la cittadinanza. Né possiamo consentire di mettere a tacere sotto la cenere del silenzio post campagna elettorale un argomento così importante. Lo dobbiamo alle tantissime famiglie che oramai vengono chiamate quasi quotidianamente a versare somme di danaro senza una vera contropartita in termini di servizi ed utilità. Non vigilare sull’operato dell’attuale amministrazione in merito a tale circostanza sarebbe una grave mancanza di rispetto nei confronti di tutti, famiglie, singoli, imprese, calpestare i loro diritti quali cittadini ed i nostri doveri – conclude Altobelli – quali amministratori loro rappresentanti.