CRONACA

SORA – CASTELLO: “VOGLIAMO VEDERLO SCOMPARIRE PER SEMPRE?”

Riprendiamo e pubblichiamo un post di Tiziano Rea sul proprio profilo Facebook:

La situazione del Castello di Sora è drammatica.
Naturalmente so bene che molti hanno già denunciato e denunciano le condizioni a dir poco complesse in cui versa l’ormai rudere del Castello San Casto e Cassio ma, complice anche una passeggiata che ho voluto intraprendere questa mattina, ne ho approfittato per fare qualche foto e, sinceramente, non posso non dire la mia al riguardo.
Vale la pena ricordare che Monte San Casto è uno dei maggiori siti in cui sono stati rinvenuti manufatti che testimoniano insediamenti nella zona di Sora risalenti addirittura all’età del bronzo.
Inoltre la presenza del monte roccioso, in corrispondenza del corso d’acqua del fiume Liri, sta a determinare una delle possibili origini del nome della città, Sor, ovvero “roccia ed acqua” (e tenete conto che il corso d’acqua del Liri, come ben si sa, abbraccia letteralmente il monte con la sua curvatura con angolo di 90° che risale per lo meno al 2000 avanti Cristo ed è tutt’altro che provato sia stata opera dell’uomo e quindi della volontà di deviare il flusso).
Per cui la sua attuale conformazione, derivante dal lavoro di restauro e ricostruzione operato nel 1520, in realtà è da intendersi inglobante le precedenti costruzioni che si perdono ormai nella storia non solo di Sora ma d’Italia e quindi dell’uomo.
Sebbene sia stato, per un certo periodo, adattato anche a funzioni residenziali, la sua importanza maggiore è sempre stata di natura strategica e, quindi, militare.
Probabilmente anche per questo vi è una rete di sotterranei di cui ancora oggi non se ne conosce la completa entità ma si suppone abbiano la funzione di collegare il Castello alla pianura, cosa che è comprovata anche dai cunicoli di cui si è a conoscenza e che partono sia dal Castello, sia da zone pianeggianti, come ad esempio la torre aragonese facente parte della struttura della cattedrale.
Lo stato di abbandono del Castello, purtroppo, è quindi, di conseguenza, da intendersi esteso anche alla possibilità di studiare e quindi recuperare queste ulteriori, opere dell’uomo, dall’importanza storica pazzesca e che, ad oggi, sono stati studiati solo in minima parte, oltretutto non senza tragiche conseguenze (da qui la famosa “semi” leggenda dei sette seminaristi scomparsi nel tentativo di esplorare i cunicoli e di cui, successivamente, sarebbero ricomparsi solo i cappelli, in zona Val Francesca).
Questo per quanto concerne un breve excursus storico, che già dovrebbe far drizzare i capelli a tutti i Sorani, compresi quelli all’estero.
Se si osservano le foto (e ne ho pubblicate solo alcune e nemmeno tra le più significative) è abbastanza evidente quanto sia avanzato lo stato di abbandono del Castello (un ringraziamento speciale va agli autori degli “affreschi moderni”, in particolare ai due “pittori romantici” Giovanni e Sara con la loro splendida imbrattata) .
Erbacce, alberi, crolli, tentativi a dir poco discutibili di riqualificazione (ad esempio al di sotto della stanza che, non molto tempo fa, venne pavimentata, e che potete “ammirare” in una delle foto, sembra si celi un area ben più ampia e dalle funzioni residenziali) e per fortuna lo sporco e l’incuria è quasi del tutto assente (fatto salva qualche eccezione, con l’immancabile bottiglietta d’acqua abbandonata) grazie anche all’impegno di volontari ed associazioni che periodicamente fanno il possibile ed anche l’impossibile per tenere in vita il Castello.
Ormai visto dalla pianura è quasi completamente sepolto dalla vegetazione e puntualmente si sentono notizie di crolli sempre più frequenti.
Mi rendo conto che un’ azione di recupero sarebbe a dir poco mastodontica (dovrebbe includere anche lo sviluppo di una zona di accesso ed ambienti, ad esempio di ristoro e promozione turistica, che andrebbero a permettere un maggiore afflusso di persone, e sottolineo che questa mattina salendo ho incontrato per lo meno una ventina di persone di cui almeno due terzi parlavano con un accento tutt’altro che locale), ma l’alternativa quale dovrebbe essere? vederlo scomparire per sempre?

(Foto di Tiziano Rea)