CRONACA Notizie

SORA – A CHI BASTANO LE SCUSE DI ANGELO CORONA?

Alla fine, sono arrivate le pubbliche scuse: il consigliere comunale di maggioranza, Angelo Corona, si è cosparso il capo di cenere ed ha ammesso le proprie  responsabilità nella – a dir poco incresciosa – vicenda dell’aggressione alla rotatoria tra via Costantinopoli e via Cellaro.

Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ricordiamo che, alcuni giorni fa, l’uomo del governo cittadino, con il cantiere aperto ed i lavori in corso, aveva invaso l’area transennata, aveva preso per il collo il titolare della ditta appaltatrice – Davide Tersigni – che gli si era fatto incontro per redarguirlo e lo aveva scaraventato a terra.

Non solo. Nella immediatezza dei fatti, mentre i cronisti riportavano all’attenzione pubblica quanto accaduto, il consigliere comunale di maggioranza sosteneva che non era stato lui a spintonare a terra l’appaltatore (refertato al Pronto Soccorso con cinque giorni di prognosi), ma che questi si era buttato da solo. Un tuffo. Un bluff, insomma, tirato su ad arte per metterlo in cattiva luce.

Trascorso qualche giorno, ecco un inaspettato dietrofront del consigliere Corona, probabilmente ricondotto a più miti consigli dall’ipotesi di poter essere querelato. Una resa quasi incondizionata la sua, ma neanche tanto. Corona infatti ha ammesso che “purtroppo, la giornata del nostro diverbio ero privo della dovuta lucidità. Nella mattinata, infatti, avevo ricevuto una notizia poco gradita che mi aveva gettato in uno stato di nervosismo ed agitazione. Uno stato d’animo particolare che mi ha portato ad affrontare la situazione in maniera alquanto distratta e senza la dovuta calma”. Cioè, in altre parole, se quanto detto da Corona potesse rappresentare un precedente – nonostante il dovuto rispetto per la causa della sua agitazione – significa che ogni cittadino particolarmente nervoso per un motivo altrettanto importante sarebbe giustificato a reagire in malo modo per la strada? E poi, da quando fare la gimkana tra mezzi impiegati per un lavoro pubblico, prendere per la collottola qualcuno e poi negare di averlo fatto può essere catalogato con l’espressione “in maniera distratta e senza la dovuta calma”?. Probabilmente, il consigliere ha tuttora le idee confuse.

Non basta. Lo stesso Angelo Corona ha affermato di essere “amareggiato perché il mio diverbio con il Sig. Tersigni è stato oggetto di una mera strumentalizzazione da parte dell’opposizione che ha ingigantito notevolmente i fatti. Ritengo che non sia compito della minoranza cavalcare vicende già di per sé incresciose, travisandone, peraltro, il contenuto”.  Peccato che il consigliere di maggioranza non si sia accorto che nessun esponente dell’opposizione sia intervenuto pubblicamente sulla vicenda e che, a travisare i fatti, semmai, sia stato – in un primo momento – egli stesso.

Il nodo, comunque, non può considerarsi sciolto. A meno che si creda che il rivestire una carica pubblica ponga al di sopra del livello dei comuni mortali e delle regole che valgono per tutti. Ma, tant’è, a Sora accade anche questo. Di tutto, di più.