Da Martina Sperduti, riceviamo e pubblichiamo:
“Ogni giorno registriamo violenze sulle donne, violenze che hanno la loro radice in una costante discriminazione. Temo che la battaglia contro la violenza sulle donne ed il femminicidio non abbia quel carattere di forza che dovrebbe avere in quanto non è considerata tra le priorità del nostro Paese. Di questa battaglia se ne parla soprattutto tra donne ma non registro grandi passi avanti. Non sono entusiasta del fatto che questo governo, come altri preceduti, non ha ritenuto di dedicare un ministero o un sottosegretario specifico alla materia. Pochi giorni fà anche la Corte Europea ci ha mandato a dire che l’Italia è un Paese che non sa proteggere le donne. Fino a quando, nel nostro Paese esisteva un ministro per le pari opportunità a favore delle donne è stato fatto un lavoro legislativo completo, più efficace nel quadro normativo. La legge sullo stalking, votata all’unanimità dalla Camera e dal Senato, lo dimostra. Ma non è soltanto questa l’unica legge che è stata approvata e che ha avuto come obiettivo quello di tutelare la sicurezza, la libertà delle donne italiane, in sostanza di migliorare la qualità della loro vita. Oltre allo stalking è stata approvata la legge che introduce aggravanti per i reati di violenza sessuale. E’ stata approvata la legge che introduce le quote rosa per i consigli di amministrazione delle società partecipate e delle società quotate in borsa. Da ultima è stata approvata una legge che introduce una doppia preferenza di genere per le elezioni amministrative che consente di avere consigli comunali più “rosa” laddove il rosa non è soltanto un colore gradevole ma è sinonimo di pari opportunità nell’accesso a quelle assemblee rappresentative che sono più vicine al territorio. Il quadro normativo italiano per quello che riguardano le leggi, le norme, le disposizioni a favore delle donne è sicuramente più completo e più efficace rispetto al 1981, anno dell’abolizione del delitto d’onore. Sappiamo tutti che fino al 1981 era previsto che se un uomo uccideva una donna o poneva delle condotte lesive su di essa era prevista una pena attenuata, Il legislatore vedeva con “simpatia” il reato commesso nei confronti delle donne. Ma ancora oggi, nonostante gli anni, assistiamo a delle tragedie quotidiane. I dati istat stipulano che ogni giorno e mezzo muore una donna per mano d’uomo. Tante, troppe sono le donne che tutti i giorni vengono malmenate, maltrattate, uccise dai loro compagni, dai loro uomini, dai loro mariti che non riescono a tollerare la loro libertà di autodeterminazione di scegliere la vita che vogliono e la vita che desiderano. L’Italia continua a vedere le donne vittime di disparità, di disuguaglianza e di discriminazioni. Per cui ritengo fondamentale, in materia di femminicidio, una proposta di legge che prevede l’aggravante dell’ergastolo nel caso in cui l’omicidio sia commesso per una presunta lesione dell’onore del carnefice nella propria famiglia. La vecchia attenuante fino al 1981 deve diventare aggravante. Aggravante dell’ergastolo anche laddove l’omicidio sia commesso per una presunta violazione di norme sociali, culturali e religiose. Questo è un ulteriore cammino per dire #stop al fenomeno del femminicidio dopo anni di assenza del ministero delle pari opportunità. Proprio per questa ragione dobbiamo e vogliamo dimostrare che in questa battaglia non ci fermiamo e non ci fermeremo”.