Doverosa la risposta ai quattro “moschettieri”– inizia così la nota della segretaria cittadina Tiziana Tucci, che continua – “A mio avviso le esternazioni riportate sugli organi di stampa a firma dei signori Petricca, Celli, Di Ruscio e Savona, si configurano molto pesanti ed anche fuori luogo.Vorrei sottolineare, a tre dei quattro “moschettieri” (Petricca, Celli e Di Ruscio) che, nella giornata di domenica 6 marzo u.s., si sono “esposti”, con in tasca la tessera del PD, nella sede di via Friuli per eleggere il Segretario e l’Assemblea Provinciale del Partito Democratico Federazione di Frosinone e “schierandosi dietro un simbolo” (cit. Petricca, Di Ruscio e Celli) che all’occorrenza, a quanto sembra, può far comodo! E come diceva Andreotti “a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina”. È opportuno sottolineare, a scanso di equivoci che, il quarto “moschettiere” non è più un inscritto al Partito Democratico”.
Prosegue la Tucci – “riteniamo vergognoso un simile atteggiamento da parte di chi, lo vorrei ricordare, nella passata tornata elettorale (2011) ha candidato persone su liste di centro destra ed oggi si permette il lusso di ritenersi del Partito Democratico (ma senza simbolo) edespressione delcentro sinistra.
Dicono bene! “La differenza la fanno le persone ed i contenuti” … ma ad oggi non abbiamo ancora potuto notare la differenza sostanziale soprattutto sui contenuti (più importanti rispetto alle persone) fra l’entrata in maggioranza di Petricca, l’ingresso e l’immediata ed emblematicauscita di Antonio Conte come assessore all’urbanistica, dopo la difesa a spada tratta di Petricca che poi lo ha “cestinato”, con conseguente “varco” di Celli come assessore non condiviso con il gruppo dirigente.
Grazie a loro il Partito Democratico è stato ed è tuttora praticamente assente e tenuto fuori da ogni decisione presa ed intrapresa, all’interno dell’amministrazione comunale, maggiormente dal consigliere Enzo Petricca che ha, sempre, deciso in modo arbitrario indipendentemente dalla volontà espressa dal direttivo.
Non servono paladini della giustizia né tantomeno personaggi che si permettono il lusso di dare lezione di etica e morale quando la scorrettezza è insita in loro attaccando, la mia persona, non in veste di segretaria cittadina, quindi su un livello politico, ma infierendo a livello personale (non è la prima volta).
Il Partito Democratico non è chimerico ma è un partito con una sua dignità ed una storia che va oltre le questioni personali e di certo non vendibile al primo offerente. Se i colleghi di partito Petricca, Celli e Di Ruscio ritengono di “non essere più in linea e da tempo (aggiungerei da sempre) in totale distacco con la gestione della segreteria”, possono fare un passo indietro dignitosamente e lasciare il campo a chi ha veramente la volontà e la voglia di condividere un percorso politico e di partito insieme all’attuale gruppo dirigente locale.
Desidero ricordare che, il gruppo dirigente sta valutando le proprie posizioni dopo i colloqui intercorsi con tutte le forze politiche e con tutti i designati alla carica a sindaco della nostra città. Come già ribadito, il circolo Pd di Sora gode di piena autonomia e come tale indicherà la linea politica per le prossime ed imminenti amministrative. Tuttavia, chi non sarà in linea con le disposizioni del Partito Democratico “verrà messo alla porta”.
L’obiettivo del Partito Democratico di Sora è stato sempre e lo sarà in futuro, quello di rilanciare il nostro territorio del sorano, ormai da anni degradato, abbandonato, trascurato, per poter sviluppare insieme politiche di sviluppo che puntino alla riqualificazione del commercio e del settore terziario, il miglioramento della vivibilità urbana e la creazione di punti di aggregazione per i giovani, per la famiglie in disagio sociale e per le fasce deboli. La città di Sora deve tornare ad essere, grazie all’impegno di tutti, il fulcro economico, sociale e culturale della nostra Provincia.