SGURGOLA
PICCHIA ANCORA I GENITORI
E DISTRUGGE IL BRACCIALETTO ELETTRONICO,
IN CARCERE UN TRENTATREENNE
Nel pomeriggio del 19 dicembre i Carabinieri di Sgurgola, coordinati dal superiore Comando Compagnia, hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone nei confronti di un 33enne, già noto alle cronache giudiziarie, che è stato trasferito in carcere. L’uomo era già sottoposto dallo scorso 1° dicembre alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai suoi genitori, con applicazione del dispositivo elettronico di controllo a distanza noto come “braccialetto elettronico”, per reiterati maltrattamenti nei loro confronti scaturiti dalle continue richieste di denaro per acquistare sostanza stupefacente.
Secondo le indagini svolte dai militari dell’Arma, l’arrestato aveva già manifestato, fin da subito, una certa insofferenza alla misura coercitiva inflittagli ed avrebbe violato più volte gli obblighi e le prescrizioni che gli erano stati imposti, arrivando finanche pochi giorni fa a distruggere il dispositivo di controllo e facendo scattare l’aggravio del provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria. Rintracciato a Sgurgola, è stato condotto in caserma ed al termine delle formalità di rito è stato trasferito alla Casa Circondariale di Frosinone.
È obbligo rilevare che l’indagato, destinatario della misura cautelare, è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata in giudizio sarà, eventualmente, riconosciuto colpevole, in maniera definitiva, del reato ascritto. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.