La Polizia di Stato ha smantellato un’altra base di spaccio al dettaglio, allestita nel quartiere Cavoni di Frosinone.
Era da tempo che i residenti lamentavano un continuo via vai di persone, che ad ogni ora del giorno e della notte si addentravano nel boschetto in fondo a viale Parigi, per poi uscirne dopo pochi minuti.
Una situazione divenuta insostenibile per gli abitanti del quartiere, costretti a “convivere” con la vendita al dettaglio di droga.
Alle prime ore di questa mattina, gli investigatori della Squadra Mobile hanno messo in atto un servizio di osservazione per verificare cosa accadesse realmente all’interno del boschetto.
Dopo aver appurato l’effettivo andirivieni di clienti è scattato il blitz.
Gli uomini della Questura, a bordo di “auto civetta”, sono piombati nel boschetto segnalato dove hanno sorpreso tre persone intente a spacciare.
Il primo ad essere bloccato dai poliziotti è stato un trentacinquenne di Frosinone con il ruolo di “vedetta”; l’uomo, difatti, fermo all’ingresso del viale di accesso alla vegetazione, aveva il compito di indirizzare i clienti e dare l’allarme in caso di arrivo della Polizia.
Inutile, questa volta, il suo grido di allarme “Mario Mario”, il nome in codice che serviva per segnalare l’arrivo delle forze dell’ordine.
All’interno della baracca di lamiere sono stati sorpresi una quarantunenne del capoluogo ed un sessantottenne di origini partenopee, domiciliato in viale Parigi.
La perquisizione personale effettuata sui fermati ha consentito di rinvenire sulla donna, occultati nei vestiti indossati, una decina di dosi di cocaina, pronte allo spaccio, nonché 100 euro, in tagli da 5, 10 e 20, provento dell’attività di spaccio.
Sul complice sono state trovate altre 700 euro, in tagli analoghi, oltre a decine di dosi di marijuana e cocaina sfusa, pronta per essere confezionata, che avrebbe fruttato altre 60 dosi.
All’interno della baracca improvvisata, infatti, sono stati sequestrati anche due bilancini di precisione e bustine di plastica per la preparazione delle singole dosi.
Nella rete degli investigatori è finito anche un quarantatreenne del posto, notato più volte fare la spola tra la sua abitazione e il boschetto.
Durante la perquisizione effettuata nella sua abitazione è stata trovata una cassaforte, abilmente nascosta dietro un finto quadro elettrico, all’interno della quale sono state rinvenute altre 50 dosi di marijuana, già confezionate in bustine per lo spaccio al dettaglio.
Per tutti e quattro è scattato l’arresto.