Da Sinistra Unita Sora riceviamo e pubblichiamo:
“Tu che fai?”
“Io voto no”
“E io?”
“Tu vota sì, non si sa mai”
“E l’altro?”
“Boh, se esce prima della votazione?”
Purtroppo alla fine subentra la stanchezza e con la nostra rassegnazione, i membri del partito che governa la nostra nazione ci propongono spettacoli surreali.
E allora, caro popolo sorano, cosa è successo di tanto scandaloso al consiglio comunale dello scorso 30 marzo?
Nulla, se non le vicende della votazione riguardante il DUP.
E allora, in maniera semplice, per i poveri cittadini sorani, cos’è questo Documento Unico di Programmazione?
Molto semplicemente è il programma che la giunta comunale, cioè gli assessori, propongono al consiglio comunale, il massimo organo deliberativo dell’amministrazione, per spiegare cosa intendono fare durante l’anno.
E allora, la giunta propone e il consiglio suggerisce, partecipa, modifica. Insomma si fa politica.
Insomma si decide del futuro della città.
Del NOSTRO futuro.
Così coloro che hanno raccolto i voti dei cittadini fanno veramente capire di che pasta sono fatti.
Di quale spessore può essere il loro contributo.
E allora, nello scenario dell’aula consigliare del comune di Sora, un luogo che dovrebbe raccogliere gli esponenti migliori della nostra città, le eccellenze dialettiche, le intelligenze più vivaci, i detentori di uno stile e di un’educazione civica al di sopra della media si analizza il DUP e si passa alle votazioni.
Accade allora che
1) il consigliere del Partito Democratico, Maria Paola D’Orazio, personalmente coerente con il suo ruolo di opposizione, vota contro il DUP (una coerenza a tempo dice qualcuno, ma queste sono voci maligne)
2) Il consigliere del Partito Democratico, Coletta, personalmente coerente con il suo ruolo di membro della maggioranza vota a favore (ma questa sua coerenza dipenderà da molti fattori teleologici)
3) Il consigliere del Partito Democratico, Vinciguerra, personalmente coerente con il costante contributo al dibattito consigliare, esce opportunisticamente dall’aula prima della votazione (ma questa sua coerenza dovrebbe ricordarla agli elettori ai quali diceva peste e corna dei partiti politici)
Resta da chiedersi, da interrogarsi, sulla coerenza del Partito Democratico.
Della grande madre, della mater matuta che tutti accoglie nelle sue grandi braccia per “migliorare la società”.
Un partito che vuole governare, che deve governare, che non può non governare e che infatti attira iscritti per “migliorare la società”.
Ma quelli che ci sorprendono di più sono gli elettori del PD.
Che in ogni occasione ci invitano a “stare insieme”, per combattere Berlusconi (ma non sanno che Berlusconi ormai è parodia di se stesso?).
Quelli che ci sorprendono sono quelli che credono ancora al PD come ad un partito con un orientamento etico. Certo, oggi siamo contro le ideologie, le barriere vanno abbattute, la modernità lo chiede (strano che non lo chieda l’Europa ancora).
Oggi è da sfigati avere ideali politici ed etici (ma che ne capiscono quei sempliciotti integralisti della sinistra delle difficoltà del governo?).
Oggi, amici cari, cittadini, oggi, bisogna GOVERNARE, a tutti i costi.
Casomai proponendo come soluzione alle difficile scelte amministrative.
La soluzione più bella, elegante, razionale del mondo, una bellissima tripletta: 1 – X – 2.
Ah ah ah ah, ma fateci il piacere diceva il principe De Curtis…