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SINISTRA UNITA PER SORA: “LA FERROVIA? TRASPORTI I RIFIUTI DELLA VALLE DEL LIRI A COLFELICE”.

Da SINISTRA UNITA PER SORA che si presenta come un nuovo raggruppamento della sinistra locale – che unisce le diverse esperienze provenienti dai partiti della sinistra storica e di movimento quali Progetto Città, Rifondazione comunista, Sel, con l'obiettivo di costruire un punto di riferimento per la città di Sora per tutti i cittadini che vogliono prendere parte alla realizzazione della democrazia diffusa ed alimentare il dibattito cittadino sulle tematiche di sviluppo e delle problematiche da risolvere – e a cui aderiscono tra gli altri Bruno La Pietra, Marco Urbini, Tedeschi Giovanni, Di Pede Giuseppe, PaoloCeccano, Luigi Pede, Mario Lilla, Giovanni De Gasperis, Anna Maria Bellisario, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:

 

Sembrava il treno anch'esso un mito di progresso…” il frammento di una nota canzone nazional-popolare introduce bene l'argomento da prendere in nota. Per esprimere il desiderio del mantenimento o meglio, della riapertura all'esercizio della tratta ferroviaria Roccasecca-Avezzano, molto  si è detto, da parte di generosi e speranzosi cittadini, dalle forze sociali e anche da parte di tutti gli amministratori dei comuni interessati, e cosa si sia fatto per opera di quest'ultimi non è dato concretamente sapere. Al momento non si hanno notizie certe sulle sorti della infrastruttura in questione ma quello che è certo è che anche noi ci stiamo adoperando affinché si possa riconsegnare alle popolazioni della Valle Roveto e del Liri il loro treno. Senza quel treno saremmo sicuramente, sotto il profilo sociale, un po' più poveri e tanto basta per convincersi della necessità della riapertura. Però siamo anche consapevoli che l'altra faccia della medaglia, vale a dire tutto l'argomentare ostativo alla riapertura finora opposto da RFI (gestore dell'infrastruttura) e da Trenitalia (impresa di trasporto) fatto di Conti Economici e ritorni d'investimento in perdita, va comunque preso in considerazione. E' chiaro che le due entità, con la liberalizzazione del trasporto su ferro, sono delle imprese ed in quanto tali hanno a cuore i suddetti argomenti e che non possono ovviamente sottacere. E di fronte a questa “esigenza” noi poniamo una semplice domanda: data l'ipotesi della riapertura dell'esercizio a breve, tutta le amministrazioni che l'hanno “vibrantemente” richiesta, come intendono utilizzarla? Hanno un barlume di idea in merito ad una ipotesi, per quanto locale possa essere, di un piano di trasporti e di mobilità pubblica che giustifichi il mantenimento in esercizio dell'infrastruttura? Tutti i sindaci e amministratori che si sono mobilitati non possono non rispondere a questa domanda perchè hanno l'obbligo di corrispondere in qualche modo alle esigenze d'impresa di RFI e Trenitalia. Bene! Ripetiamo, noi abbiamo a cuore, come ogni cittadino di buonsenso, che il treno delle due Valli continui a sbuffare. Però qualche idea l'abbiamo sviluppata in merito alla possibilità di utilizzare con redditività l'infrastruttura ferroviaria. E' semplice e ve la spieghiamo! Siccome sulla ferrovia non viaggiano solo le persone ma anche le cose, le merci, ebbene noi diciamo che in questo caso le “cose” potrebbero essere gli RSU: rifiuti solidi urbani. Ecco! La nostra infrastruttura può trasportare verso l'impianto di trattamento dei RSU di Colfelice tutto ciò che viene prodotto da Sora, Isola del Liri, Arpino …sia in modalità “tale e quale” e sia in modalità “differenziata” con poca energia, con pulizia e soprattutto con economicità e trasparenza gestionale. Si, noi stiamo immaginando un treno che parte da Sora con il suo carico di RSU per poi far “salire” tutti quelli dei comuni della Valle del Liri verso Colfelice. Le tecnologie di carico-scarico, di supporto logistico a questo trasporto ormai esistono e funzionano da decenni e basta acquisirle. Senza esosi interventi infrastrutturali. Però bisogna far presto, proprio in questi giorni si sta rinegoziando il Contratto di Servizio fra Regione Lazio e Trenitalia (la durata è di sei anni e proprio il 2014 è quello di scadenza) per i cui i nostri amministratori debbono intervenire fattivamente affinché vi si possa fissare un punto per la fornitura di questo specifico servizio! Per la gioia dei bilanci dei Comuni, di quelli di RFI, di Trenitalia e soprattutto del cittadino che pagherà molto meno la futura TARSU e…anche nostro, perché siamo convinti che è fonte di progresso ogni idea che porta vantaggio per tutti, nessuno escluso, ed il treno così è ancora… un mito.