Tutto ha inizio nell’estate del 2015 quando i conducenti di un autocarro e di un’autovettura denunciano alle rispettive compagnie assicurative di essere rimasti coinvolti in un incidente stradale.
Viene aperto il sinistro per l’ottenimento del risarcimento dei danni subiti non solo dai conducenti ma anche dai tre passeggeri dell’autovettura coinvolta, oltre quelli relativi ai mezzi.
La compagnia assicurativa chiamata a risarcire le esose richieste, nel rilevare alcune incongruenze relative alla dinamica del sinistro le segnala alla Polizia Stradale.
Partono le indagini dell’Ufficio di Polizia Giudiziaria della Polstrada che consentono di accertare come l’incidente denunciato non si sia mai verificato e sia invece il frutto di una simulazione truffaldina.
Il personale di Polizia verifica, difatti, che l’auto indicata nel sinistro nell’ora e nel giorno dell’evento si trovava in tutt’altro luogo.
I cinque frusinati, quattro dei quali residenti nel capoluogo, sono stati tutti denunciati; dovranno rispondere dinanzi all’Autorità Giudiziaria di “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”.