La giornata di lunedì, che ha regalato sorrisi e ha mostrato, ancora una volta, il buon cuore degli arpinati disponibili all’accoglienza e all’integrazione, è stata organizzata dai volontari del centro e dai ragazzi di Arpino, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Per l’occasione il Prefetto vicario, Dott. Emilio Sensi, ha visitato i due centri di accoglienza, accolto dal Sindaco di Arpino, Avv. Renato Rea, dall’Assessore alla cultura, Dott.ssa Rachele Martino, dal Presidente della cooperativa Synergasia, Jamil Awan, dal vice-presidente Dott. Santo Finocchiaro, dal Direttore del centro, Jan Notargiacomo, dall’Assistente sociale, Dott.ssa Carla Sabatini, dagli operatori del centro Zakarya Mirzai, Majid Khan, Chandan Chandra,Vincenzo Verde.
Il Prefetto vicario si è poi recato presso il Campo Sportivo “Don Emilio Iafrate” per assistere allo svolgimento della partita. “Sono orgoglioso dei miei concittadini – ha dichiarato il Sindaco di Arpino, Avv. Renato Rea – Arpino è una Città proiettata verso il futuro, un futuro nel quale la multiculturalità non deve essere vista come un ostacolo ma come un obiettivo da raggiungere. Continueremo su questa strada, cercando di far sentire parti integranti della nostra Città questi giovani ragazzi fuggiti dalla guerra e dalla povertà ed arrivati sin qui non chiedendo nulla ma portando con loro un bagaglio culturale da condividere e diffondere.”
Il Consigliere Comunale Valentina Polsinelli, che ha assistito alla partita di calcio fino al fischio finale dell’arbitro, fa sapere che prima della fine dell’anno verrà organizzata un’altra partita di calcio con i ragazzi del centro di accoglienza e le locali squadre di calcio, Vis Arpinum e S.S.D. Arpino Calcio, vista la disponibilità del Presidente della S.S.D. Arpino Calcio, Alfonso Golino e del Direttore Sportivo della Vis Arpinum, Renato De Sario che hanno lanciato la proposta di una partita a squadre congiunte . “Sarà un’altra occasione per trascorrere del tempo insieme e per diffondere la cultura del rispetto e della solidarietà. La compresenza di culture diverse nella nostra società deve essere vista come un’opportunità di arricchimento reciproco e non come ostacolo all’integrazione”.