La misura cautelare in carcere eseguita questa mattina dagli uomini della Polizia di Stato sta chiudendo il cerchio su una lunga e complessa attività indagine avviata nel 2014 su una associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
L’indagine “Luci rosse a Frosinone” condotta dagli uomini della 1^ Sezione della Squadra Mobile di Frosinone aveva consentito di arrestare, nella scorsa estate, sei degli otto associati, tutti di nazionalità rumena.
Due di loro erano riusciti a sottrarsi alla cattura perché, nel frattempo, erano tornati nel loro paese di origine per reclutare nuove ragazze da immettere sul mercato della prostituzione della provincia.
Ma gli uomini della Polizia di Stato non hanno mai mollato la presa ed hanno continuato a seguire i due latitanti duranti i loro spostamenti cercando cogliere il momento propizio per poterli catturare.
Questa mattina, dopo un pedinamento in territorio straniero durato un’intera notte, gli uomini della Polizia di Stato, in cooperazione con l’Interpol, hanno tratto in arresto, su mandato di cattura internazionale il reclutatore e picchiatore della banda.
Il venticinquenne rumeno aveva infatti il compito di reclutare nuove giovani donne in Romania e farle giungere in Italia per poi avviarle al mercato della prostituzione indicando loro i posti dove lavorare, controllandole per poi esigere l’intero provento.
Con l’arresto di T. I., gli uomini della Polizia di Stato hanno aggiunto un altro importante tassello al mosaico della banda criminale operante nella nostra provincia
Anche l’ultimo componente del sodalizio criminale sembra avere però le ore sono contate.