Un’altra grana si abbatte su Sora. A stretto giro di posta, dopo il Tribunale e il Giudice di Pace, ecco riaffiorare i problemi relativi all’assetto sanitario locale. Starebbe per chiudere, nella sede che fu del vecchio ospedale, il servizio prelievi. L’interruzione riguarderebbe solo le giornate del sabato, per risparmiare (ma sulla salute dei cittadini?). Questo significherebbe costringere anche chi non è dotato di mezzi propri a recarsi nella struttura della località San Marciano. In alternativa, potrebbe andare al presidio di Isola del Liri, dove il servizio verrebbe dirottato. A lanciare l’allarme è Enzo Di Stefano.
Così, dopo la paventata ipotesi di una riduzione del personale medico nel reparto di Oculistica, ecco arrivare un’altra tegola. Di seguito, riportiamo integralmente il comunicato a firma di Di Stefano, che ha più volte rappresentato il territorio in vari gradi istituzionali.
“Abbiamo un rischio concreto da scongiurare: l’interruzione, nella giornata del sabato, del servizio prelievi presso il Distretto C di Via Piemonte. Sembra che l’Asl, giustificandosi con motivazioni attinenti alle spese ed al personale, abbia deciso di tagliare a Sora e di ‘appoggiare’ il servizio ad Isola del Liri: resta da capire se si tratta di una decisione organizzativa di natura tecnica o politica. Eppure, il servizio non dovrebbe costare così tanto, visto che presso la sede di Via Piemonte, di sabato, si alternano appena due unità lavorative. La situazione che verrebbe a delinearsi, dunque, sarebbe la seguente: o appesantire la già provata struttura di analisi presso il SS. Trinità, oppure recarsi ad Isola del Liri. Quando, lo scorso inverno, intervenni pubblicamente sulla questione dei rischi di depotenziamento del nostro polo sanitario, mi soffermai su alcuni punti in particolare, tra i quali, soprattutto, la necessità di tenere alto il livello di attenzione e non lasciarsi andare a facili festeggiamenti: era il momento in cui si riuscì ad evitare la chiusura del reparto di Neonatologia. Naturalmente, la mia posizione non voleva in alcun modo essere di cattivo presagio, anzi: l’ obiettivo era quello di serrare le fila in vista di nuove, fondamentali battaglie per difendere l’autonomia e le prerogative del nostro territorio. A quanto pare, però, le mie parole sono cadute nel vuoto, visto che nubi sempre più minacciose continuano ad addensarsi. Al triste declino di alcuni reparti come Ortopedia, Urologia e Oculistica, si aggiunge questa nuova incognita, sui cui aspettiamo delucidazioni tempestive”.
Pubblicato il: 5 luglio 2013 @ 18:50