L’ASL di Frosinone ha chiesto e ottenuto dalla Regione, nell’ambito dei fondi POR FESR della Comunità Europea, un finanziamento di circa 7 milioni di euro per investimenti in alta tecnologia, ripartiti tra gli ospedali di Frosinone, Alatri, Sora e Cassino. Il progetto di acquisizione e di ammodernamento delle strumentazioni di alta tecnologia è stato fatto in tempi record. Sei installazioni e collaudi in soli sei mesi.
Oggi si inaugura la nuova TAC al Pronto Soccorso dell’Ospedale Spaziani di Frosinone e il nuovo sito della TAC all’Ospedale San Benedetto di Alatri. Sono TAC a 128 strati, uno strumento diagnostico fondamentale per eseguire esami radiologici accurati in uno spazio temporale brevissimo, coprendo campi anatomici elevati in pochi secondi.
La tecnologia non è mai il fine ma è lo strumento: la dotazione tecnologica all’avanguardia si declinerà in una migliore offerta sanitaria per l’intero territorio nell’ottica della costituzione dell’ospedale di rete. Per il paziente, alta tecnologia significa diagnosi migliori, più veloci e quindi possibilità maggiori e migliori di cura. Per il medico significa lavorare meglio. Grazie all’aumentata capacità diagnostica, è in grado di scoprire lesioni in modo precoce e quindi più facilmente curabili. La ASL di Frosinone sta investendo molto nell’innovazione tecnologica per migliorare i servizi secondo i tre domini: efficacia, efficienza e appropriatezza.
Appropriatezza vuol dire fare la cosa giusta alla persona giusta. Efficienza fare al costo giusto e nei tempi giusti. Efficacia fare quello che serve nel modo migliore. L’alta tecnologia per la diagnostica serve anche al cambiamento dei modelli dell’offerta di cure, come ad esempio fa la Telemedicina nelle varie declinazioni: televisite, telemonitoraggio, teleassistenza, tele riabilitazione… Tutta l’alta tecnologia si integra facilmente con questi nuovi modelli di assistenza e cura. Si accompagna il tutto con un arredo umanizzato così da dedicare al paziente la migliore esperienza pensando anche all’ansia e alla preoccupazione che vivono le donne e gli uomini quando a confronto di un mezzo diagnostico. Il ‘mare di Alatri’ predisposto nella TAC ne è un esempio. (nella foto la manager Asl, Pierpaola D’Alessandro)