Oggi la Chiesa ricorda San Lorenzo martire, patrono di diaconi, cuochi e pompieri. Nel giorno della sua festa, il cielo di notte si illumina di stelle cadenti che per la tradizione popolare sono lacrime versate da San Lorenzo durante il suo martirio.
Della vita di San Lorenzo Martire si hanno pochissime notizie. Nacque nel 210 d.C. e una leggenda narra che fosse figlio di un Duca di Spagna. Rapito dal demonio e portato nel bosco, fu ritrovato dal Beato Sisto Papa, che si trovava a predicare in quella regione. Quest’ultimo lo portò con sé e gli diede il nome di Lorenzo, dall’albero di Lauro sotto il quale lo avrebbe trovato. Lo fece nutrire ed educare fino a farlo diventare Arcidiacono. Il martirio di San Lorenzo avvenne a Roma nell’anno 258 sotto l’imperatore Valeriano e, secondo la tradizione, un soldato romano che assistette al supplizio – mediante graticola posta su carboni ardenti – raccolse con uno straccio gocce di sangue e grasso mentre il martire spirava, portandole al paese di Amaseno dove la reliquia è tuttora custodita, nella Collegiata di Santa Maria. Le documentazioni disponibili datano le prime liquefazioni del sangue a partire dal 1600, così come testimoniato da una “Bolla del 1759 di Papa Clemente XIII”, che di fatto ne sancisce l’esistenza e da allora ogni anno si ripete regolarmente.
L’ampolla del sangue di S. Lorenzo contiene una massa sanguigna, mista a grasso, a ceneri e ad un brano di pelle, nella quantità di circa 50 grammi. Questo sangue, che in tutto il corso dell’anno si mantiene normalmente rappreso, nell’annua ricorrenza del martirio, tra il 9 e il 10 agosto diviene liquido, assumendo un colore rosso vivo e nettamente distinguendosi dagli altri elementi, frammisti ad esso. La sera della vigilia, come è stato anche ieri, si porta in processione l’ampolla contenente il sangue che sta per sciogliersi, mentre il giorno della festa il reliquiario, con il sangue ormai fluido, resta esposto sull’altare; il miracolo è tuttavia di breve durata poiché già nel pomeriggio ha inizio il processo di coagulazione. Infatti, passato l’anniversario del martirio e della festa del Santo – 10 agosto – il sangue torna a coagularsi per riapparire quindi in un grumo secco ed indistinto.
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