SHOAH, A SAN DONATO VAL DI COMINO UNA GIORNATA DI COMMEMORAZIONE E RIFLESSIONE
In occasione della Giornata della Memoria si sono tenute ieri a San Donato Val di Comino diverse iniziate, volute dall’amministrazione comunale, per riflettere sulle tragedie della Shoah e sul ruolo storico del paese, principale località di internamento libero nel Lazio per gli ebrei stranieri tra il 1940 e il 1944.
Le celebrazioni hanno avuto luogo presso il Memoriale della Shoah in Piazza G. Matteotti. La cerimonia si è aperta con i saluti del Sindaco Enrico Pittiglio e delle autorità locali, della consigliera regionale Sara Battisti, seguiti dagli interventi degli istituti scolastici di San Donato, Posta Fibreno, Castelliri e Isola del Liri, che hanno offerto riflessioni profonde sulla necessità di mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto.
Un momento particolarmente toccante è stata la lettura dei nomi dei deportati, un gesto carico di simbolismo che ha ricordato le singole vite spezzate dalla barbarie nazifascista. La giornata è proseguita con gli interventi di Lucio Aschettino, Presidente del Tribunale di Cassino, e dell’onorevole Matteo Orfini (Pd) che hanno sottolineato l’importanza di un impegno collettivo per contrastare ogni forma di odio e discriminazione.

Dopo la deposizione della corona presso il Memoriale, i partecipanti si sono trasferiti in Via Cerasole, presso la casa di Italo e Noemi Levi, dove si è tenuto un momento di riflessione conclusivo. Qui, gli studenti della scuola primaria di San Donato Val di Comino hanno reso un commovente omaggio floreale, un gesto semplice ma denso di significato, a testimonianza del coinvolgimento delle nuove generazioni nella custodia della memoria storica.
“Questa giornata – spiega il Sindaco Pittiglio – è per noi un momento di profonda riflessione e responsabilità. San Donato Val di Comino, con la sua storia e il ruolo che ha avuto durante l’internamento degli ebrei stranieri, rappresenta un luogo simbolico della memoria. Oggi abbiamo reso omaggio a chi ha sofferto e a chi ha perso la vita a causa dell’odio e della persecuzione. La nostra comunità è impegnata a custodire e tramandare questa memoria, soprattutto alle giovani generazioni, affinché tragedie simili non si ripetano mai più”.