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Rodolfo Daminia: E’ MUSICA IL SILENZIO

Per chi sa ascoltare è musica solipsistica con la psiche che pervade il soma.

Dal subconscio l’IO  profondo nella stasi dei sensi riaffiora :immagini e armonie l’essenza di una vita.

Questa sensazione o sommatoria di sensazioni è quello che ha vinto la mia coscienza vigile e mi ha immerso in una contemporaneità aristotelica, presente,passato e futuro in una stessa dimensione puntuale, quando mi sono  incamminato nella Tenuta “Il Laureto”, appena illuminata nel cadente crepuscolo,fra la magia degli alberi immoti nelle fronde, quando ho scoperto la piscina, quasi una Fonte Aretusa o la sorgente della Ninfa Egeria e i prati degradanti  soffici come tappeti di Ysphaan.

In questo contesto le costruzioni ,rivelate dalle lampade giustamente discrete per non rompere l’incantesimo, sono una casa e tutte le case allo stesso tempo.

I concerti di Ninfe e Apollo dovevano avere sul Parnaso  un luogo come questo e appunto Gemmiti&Gemmiti&Gemmiti   ci hanno proposto ,nelle due serate celebrate  a Colle Carino prima  “VOCI DI LUNA” poi l’ormai prestigioso Quartet

 Duo + 2.

Famiglia di Artisti gli Interpreti, Madre, Silvana Libarno al piano,Figlia,Francesca Salvemini flauto, di una delicatezza e di una autorevolezza veramente da concerto di Muse.

Ormai è proibitivo parlare del Quartetto,cosa dire, ripetere ancora l’appropr-                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        iatezza  del fraseggio, la direzione  impeccabile,la classe di esecutori,che sono must important  e armonizzano generi diversi per origine e stile con sapienza alchemica, anche loro alla ricerca di una ideale pietra filosofale, o di un Fabio che con la fisarmonica ogni esibizione è un cammeo prezioso.

La natura, la musica, la luna  appena velata, non ce ne rendevamo conto eravamo in Arcadia,   eravamo nel parco dell’Alpe di Paneveggio, quando i violini singhiozzano al sole calante e le mani vanno a cercare di stringere altre mani con complicità, ma ce lo ha ricordato il pubblico con la stand ovation finale.

Un discorso a parte  per i Mecenate  i fratelli Viscogliosi, che in un periodo di crisi hanno avuto il coraggio di investire in una struttura unica, che nel tempo avrà il successo delle cose belle e funzionali ,e che con lungimiranza la stanno veicolando come struttura di livello con spettacoli di livello.

Complimenti ai Responsabili degli ITINERARI,agli squisiti interpreti , al Sindaco di Arpino   dot. Vano, per cui cultura e sviluppo vanno di pari passo , al dott. Iafrate, perché testimoni nei  palazzi le potenzialità di questa terra. Al Sindaco Ernesto Tersigni, presente con il cosigliere Valter Tersigni, una esortazione perché spezzi una lancia a favore della cultura e dell’Arte, che è per sempre,  e del pluralismo degli apporti,le cose migliori nascono   dal confronto e dall’incontro fra diversi, molto è stato fatto, ne abbiamo preso atto in positivo, è ora di indicare priorità e rispolverare la vocazione di Sora alla cultura e al dibattito culturale.

Se posso permettermi, in Sora esistono localizzazioni di grande prestigio e così nei dintorni ,Villa Carrara, il Laureto, Borgo dei Lecci, si può pensare ad una Estate musicale itinerante o , come avviene in Toscana, a serate di musica e di bel canto accompagnate da esposizione e degustazioni enogastronomiche , completate da mostre d’arte o da aste di antiquariato di qualità.

 

Rodolfo  Damiani