Grazie a questa innovazione la Regione risparmia 1 milione 500mila euro all’anno per l’acquisto delle ricette “rosse”. La ricetta elettronica, tra l’altro, consentirà anche di controllare al meglio le prescrizioni eliminando tutte le possibilità di errore nell’acquisto del farmaco
La prima fase riguarderà solo le prescrizioni farmaceutiche. Il processo coinvolge i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta, nonché tutte le 1.500 farmacie del Lazio. La seconda fase, dal 1° gennaio 2016 coinvolgerà anche la prescrizione di visite mediche.
Come funziona la ricetta dematerializzata?
Il Medico effettua la prescrizione online dal suo pc e rilascia al paziente un promemoria da consegnare alla farmacia. Il farmacista rileva attraverso un lettore ottico il codice fiscale del paziente e il farmaco, eliminando così ogni possibilità di errore. Il prossimo obiettivo sarà quello di eliminare anche il promemoria, in questo modo il paziente potrà acquistare i farmaci di cui ha bisogno solo grazie al tesserino sanitario.
La fase pilota presso la ASL di Viterbo ha dato ottimi risultati: ha aderito il 95% dei medici e la novità ha riscosso gradimento sia da parte dei cittadini sia dei prescrittori ed erogatori.
“Entro il primo trimestre del 2016 vorremmo introdurre il fascicolo sanitario elettronico, a cominciare da una Asl o una grande azienda ospedaliera – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: inizieremo a caricare il fascicolo sulla tessera sanitaria di ogni cittadino, riempiendo di contenuti il chip. Quindi in tasca si avrà la storia medica del cittadino, le sue prescrizioni, le sue operazioni. Questa è un’altra grande innovazione digitale per migliorare la qualità del servizio e spendere meno”- ha detto ancora Zingaretti.