Non credo sia importante in questo momento registrare i festeggiamenti di chi con chi, di riflettori spenti, di vittorie o sconfitte, di percentuali, voti e schieramenti e se chi e quando si salirà sul carro dei vincitori. Questo è il momento di tacere, riflettere , informarsi, studiare e rimboccarci le maniche per ridare vita a questo paese. Già tocca a noi guardarci intorno e perchè no, ricoprire le buche delle nostre strade, cambiare le lampadine dei nostri lampioni, trovare delle soluzioni per dare lavoro ai nostri figli insegnando loro “mestieri” che non si fanno più ma di cui si ha tanto bisogno affiancando questo ai loro studi, senza finalmente aspettare che venga la manna dal cielo dalla politica. Dobbiamo far finta di uscire da una guerra (poi neanche tanto) e iniziare a ricostruire, sulle nostre forze non su quelle della “politica”. Smettiamo di sbranarci su argomenti vuoti “del giorno dopo”, lasciamo i pescecani della politica a giocare tra loro, senza pensarli proprio. Riprendiamoci la nostra Città e miglioriamola noi, per noi, per i nostri figli, sulle nostre forze.
N.D.