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RIFIUTI CIMITERIALI, DENUNCIATO UN IMPIEGATO COMUNALE

La Polizia di Stato ha portato a conclusione un’attività d’indagine a seguito della quale sono stati denunciati in stato di libertà un dipendente del Comune di Terracina e un pregiudicato del luogo, nonché Sorvegliato speciale, L.M. di anni 30.

Gli stessi devono rispondere in concorso dei reati previsti in materia di rifiuti speciali concretizzatisi con il prelevamento ed il trasporto non autorizzato di materiale prelevato dal Cimitero di Terracina.

L’attività d’indagine aveva inizio a seguito di un controllo effettuato ad un furgone alla cui guida vi era il predetto pregiudicato. All’interno del veicolo venivano rinvenuti numerosi accessori funerari consistenti in oggetti di bronzo e rame, tipici degli arredi funerari, unitamente ad altro materiale utilizzato per la costruzione di tumoli e cappelle.

L.M., a specifica richiesta degli operatori di polizia, non forniva alcuna autorizzazione al trasporto e allo smaltimento di detto materiale sul quale venivano avviati i primi accertamenti.

Le indagini facevano emergere inconfutabilmente che la provenienza degli oggetti era da attribuirsi al Cimitero di Terracina e i relativi accertamenti merceologici facevano rilevare che si trattava di materiale derivante da estumulazioni avvenute recentemente.

I definitivi riscontri si avevano dalla consultazione della documentazione, acquisita nei preposti Uffici comunali, che regola la materia prevedendo idonei conferimenti autorizzativi a Ditte incaricate alla trattazione dei rifiuti cimiteriali.

Si accertava quindi la non corrispondenze tra il numero delle estumulazioni effettuate ed i consequenziali trasporti del materiale di risulta da effettuarsi ad opera della Ditta incaricata.

Pertanto, contrariamente a quanto previsto dalle delibere della giunta municipale e dalle determine dell’Azienda Speciale Ente strumentale del Comune di Terracina, si appurava che il dipendente comunale in concorso con il citato pregiudicato avevano organizzato una gestione illecita e parallela dei lucrosi rifiuti speciali.

Com’è noto infatti gli oggetti in rame e in marmo sono materiali preziosi che talvolta vengono trafugati all’interno dei cimiteri.
I successivi accertamenti sul veicolo utilizzato per il trasporto del prezioso carico facevano riscontrare che il mezzo utilizzato per l’illecita attività presentava una targa clonata così come erano stati artatamente creati dei documenti risultati falsi.

Nell’immediatezza dei fatti il veicolo e la relativa documentazione venivano sottoposti a sequestro. I rifiuti speciali, potenzialmente inquinanti se non gestiti a norma di legge, venivano affidati alla Ditta autorizzata che ha provveduto alla relativa trattazione.

– Immagine generica tratta dal web –