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Regionali 2013: La politica scambiata per spettacolo

Una nostra lettrice ci ha mandato questa mail che pubblichiamo integralmente:

L’arroganza. La presunta autarchia. Ma, poi, alla fine, chi di spada ferisce, di spada perisce. E chi, solo ieri, portava voti e consensi lontano da Sora, ora sconta la scelta di allora e di oggi.
‘Candidato (per vincere)’ sì, come recitava il suo slogan, ma solo una partita tutta interna allo schieramento di appartenenza. Una partita persa. Eppure, guai a dirlo prima del voto, perché si sarebbe stati tacciati di ‘antisoranità’; lo si può serenamente affermare adesso, dati alla mano.
In riva al Liri, si è consumata la più classica delle storie, in cui la corsa in solitudine di uno lascia indietro un’intera città.
E’ finita la politica clientelare, eppure, a Sora, c’è chi continua a credere in quello che viene concesso come favore – anziché essere preteso perché diritto – nella buca riasfaltata davanti casa, che produce più consensi di idee, progetti e del bene comune. E, nel Palazzo, ci si ostina a giocare al ‘braccio di ferro’, a tenere insieme pezzi incollati più alla poltrona che ad altro, mentre la città cala nel baratro.
Il dato dei dati: dei 6193 voti dati al Pdl per le elezioni regionali, appena 3994 sono andati a Valter Tersigni, fratello del noto Sindaco Ernesto. Cioè, poco più del 64% dei sorani che ha votato a favore della politica del Silvio nazionale, crede nelle capacità del Valter locale.
Quanto vale – solo in termini di consensi, per carità! – un’amministrazione quasi del tutto schierata con l’uomo di punta del governo cittadino (per la candidatura del quale il fratello aveva accettato di fare un passo indietro, perché tanto restava comunque un affare di famiglia), che, ahimè, non riesce a sfondare in casa e, in proporzione, è accolto meglio fuori dai confini municipali?
Di quanta fiducia reale gode ancora la ‘cricca’ comunale? La famiglia Tersigni governa la città potendo contare sulla fiducia di circa 4000 elettori. Un po’ poco, no? E, adesso, dove sono andati a finire tutti? La festa non c’è stata, tutti a casa. Si spengono le luci delle sedi elettorali e ci si prepara alla resa dei conti.
Ah, un’ultima chicca.
Mentre i fratelli Tersigni facevano i loro conticini, in un locale della città Abbruzzese stappava una bottiglia con il suo referente locale. Così, tanto per gradire.

Angela