Reati ambientali: Sora territorio virtuoso? Sì, no, forse. La domanda sorge spontanea, alla lettura degli ultimi dati diffusi da Legambiente, in occasione del rapporto annuale sulle ecomafie. Il poco invidiabile primato è sempre detenuto dalla a noi vicina Campania, prima con 4.777 infrazioni accertate; seguono Calabria e Sicilia e, quindi, la Puglia. Su scala nazionale, i dati sono inquietanti. 34.120 reati, 28.132 persone denunciate, 161 ordinanze di custodia cautelare, 8.286 sequestri, per un giro di affari di 16,7 miliardi di euro, gestito da numerosi clan: 302 quelli censiti nel 2012. Dal sito del Ministero degli Interni, si evince che, in provincia di Frosinone, gli immobili confiscati ad associazioni criminose sono 63, di cui 47 nella Valle di Comino. La città di Sora sembra uscire fortunatamente indenne da questi dati. Ma la domanda è: non ci sono reati o, piuttosto, non ci sono denunce? Il dubbio è del tutto legittimo e invita a riflettere e, magari, ad indagare sullo stato reale delle cose, quanto meno per adottare – nella migliore delle ipotesi – misure preventive – e, nella peggiore – provvedimenti più incisivi per stanare i problemi. Se non altro per la vicinanza territoriale rispetto ad aree ad alta densità criminosa, le infiltrazioni sono sempre in agguato ed è bene stare in guardia. L’ecomafia fa i suoi affari migliori con lo smaltimento illegale dei rifiuti, specie rifiuti tossici, che finiscono sotterrati nottetempo in terreni ‘anonimi’, creando notevoli danni all’ambiente e all’uomo. Resta da capire se attività illecite di questo tipo riescono a godere delle coperture giuste o se, al contrario, questo fenomeno è del tutto lontano dalla nostra realtà e, in tal caso, potremmo considerarci più che fortunati a trovarci in un vero e proprio angolo di paradiso!