Anche la Federazione Pensionati CISL di Frosinone ha voluto partecipare alla maxi assemblea a corollario del Consiglio dei Sindaci del Distretto C.
Il gravoso impegno di rappresentare i Pensionati era demandato a Rodolfo Damiani che segue da sempre le vicende della sanità.
E’ stato Presidente negli anni ’70 della Mutua Delegata dei Telefonici, membro della Consulta socio-sanitaria confederale, membro del gruppo di lavoro per la riforma sanitaria, membro della consulta Regionale del Lazio, Membro del Consiglio di Gestione Roma 3, Amministratore della Mutua Integrativa dei Telefonici, Portavoce del Comitato Art.32 per la difesa dell’Ospedale di Sora.
Nel corso dell’acceso dibattito a cui partecipavano i 27 Sindaci del territorio, il Commissario Provinciale Patrizi, il Sindaco di Frosinone, l’On. Abruzzese, il Vicario del Vescovo, sanitari liberi dal servizio, molti cittadini, per una platea di almeno 800 persone, la Direzione dell’Ospedale intimava di abbandonare l’androne dove si teneva l’assemblea, con giustificazioni che avrebbero fatto più onore ad essere taciute, l’Assemblea respingeva la proposta e continuava i lavori.
Abbiamo ascoltato da tutti i sindaci giudizi coincidenti contro la nuova penalizzazione per il territorio e si invocava una convocazione urgente con il Commissario Zingaretti.
Anche il delegato della FNP prendeva la parola esponendo i seguenti argomenti.
Dopo aver dato atto al Sindaco Tersigni della sua coerenza e della sua testimonianza, ricordava che i Pensionati del territorio sono i più penalizzati dal depauperamento dell’Ospedale in quanto, con un reddito che per il 45% non supera i 500 euro, dover andare ricoverati in ospedali lontani equivale a rimanere soli, con un costo in solitudine e morale incommensurabile e economico non affrontabile, certo solo funzionari e politici con redditi da nababbi possono considerare trascurabili tali difficoltà; continuava ribadendo che è assolutamente impensabile spostare per almeno 50km su strade di montagna un fratturato di femore o una donna con le doglie o il parto aperto, questo – commentava – è MENEFREGHISMO COLPEVOLE portato avanti senza alcuna sensibilità; passando poi ai rappresentanti del territorio ricordava il detto contadino “A CHI INTERESSA VA, A CHI NON INTERESSA MANDA” alludendo alle vistose assenze di politici prodighi di promesse e presenze preelettorali.
Terminava dicendosi offeso e umiliato dal comportamento del Commissario Zingaretti che anteponeva l’inaugurazione di un treno al grido di dolore di 150.000 cittadini, per cui riteneva che democraticamente i sindaci e gli altri rappresentanti ritirassero la fiducia al Presidente.
Ringraziava di nuovo tutti coloro che lottavano per avere giustizia e il riconoscimento dei diritti costituzionali, e AVANTI NELLA LOTTA.