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QUESTIONE LSU – IL COMUNE DI ARPINO VINCE IL RICORSO CONTRO LA REINTEGRA

Dall’Avv. Margherita Quadrini, consigliere comunale della città di Arpino con delega al contenzioso, riceviamo e pubblichiamo.

La Corte di Appello di Roma, sezione Lavoro e Previdenza, in data 17.3.2016 ha accolto il reclamo avverso la sentenza del Tribunale di Cassino che aveva disposto la reintegrazione nel posto di lavoro dei lavoratori socialmente utili e la condanna del Comune di Arpino al pagamento di n. 12 mensilità.

In particolare il Giudice di Appello ha rilevato che, nella pur complessa vicenda che ha interessato i lavoratori in parola, il Comune di Arpino non aveva proceduto alla risoluzione/licenziamento del rapporto di lavoro in quanto le assunzioni erano avvenute in violazione di disposizioni di carattere imperativo tali da rilevare un vizio genetico del contratto di lavoro che per tale motivo era da considerarsi nullo ed improduttivo di effetti giuridici. Precisa invero la Corte che … tale nullità è stata fatta valere dall’ente convenuto – legittimamente – nell’esercizio dei poteri civilistici del datore di lavoro privato.

Tale decisione, in aggiunta alla precedente sentenza del Tar del Lazio, conferma la legittimità degli atti adottati dall’Ente. D’altro canto, nel momento in cui è stato accertato che il trasferimento dei fondi regionali non poteva essere utilizzato per  assunzioni legittime e tenuto conto della sua non provenienza comunitaria – così come ben stigmatizzato dal Tar del Lazio – ed una volta venuto meno – per iniziativa regionale – il protocollo che aveva dato titolo all’operazione di stabilizzazione, non poteva l’ente locale (il Comune di Arpino) che ‘chiudere il cerchio’ di una regolarizzazione postuma ……, annullando d’ufficio ….. le assunzioni effettuate ….

” A fronte di tale ulteriore intervento giurisprudenziale, – afferma il Sindaco della Città di Arpino avv. Renato Rea – “rinnovo il mio auspicio affinchè la Regione Lazio si attivi per un’immediata definizione di tale pur difficoltosa problematica che conduca ad un legittimo sbocco occupazionale di tali lavoratori.

Confermo la già manifestata soddisfazione per la difesa svolta dal Prof. Avv. Edoardo Giardino che ha rappresentato gli interessi del Comune di Arpino con grande professionalità e capacità nell’ambito di un difficoltoso quadro giuridico dell’intera vicenda, così come evidenziato dalla Corte di Appello di Roma.”