POLITICA

Provinciali – Pompeo, che caduta di stile! Mastrangeli un signore, Germani e Di Pucchio via alla chetichella

di Luciano Nicolò

Lo hanno visto solo quando si è recato a votare. Per il resto il presidente uscente dell’amministrazione provinciale di Frosinone, Antonio Pompeo, si è rintanato nel suo ufficio uscendone solo a risultato acquisito ed a lui sfavorevole.

Dimenticando le buone maniere, ignorando il garbo istituzionale, accantonando i rapporti che dovrebbero sempre essere improntati al rispetto reciproco, anche tra avversari,  il ‘padrone di casa’ non deve aver digerito la pesante sconfitta che si è materializzata ieri sera in Palazzo Iacobucci.

Nessuno pretendeva la cerimonia della campanella, ma diavolo due parole pubbliche avrebbe potute dirle al giovane successore. Ed invece nulla. Anzi, è stato Luca Di Stefano (nella foto la proclamazione) a rintracciarlo ed anche qui freddezza al sapore di bile circa lo smantellamento dell’ufficio da cui sloggiare. Una caduta di stile, insomma, che alimenta il bruciore per una debacle che evidentemente non era tenuta in considerazione.

E pare che anche il candidato di bandiera, Luigi Germani, insieme al componente dello staff Agostino Di Pucchio, si siano allontanati alla chetichella. Passi per Germani che per tre quarti si sentiva già presidente dall’alto delle sue undici consultazioni di cui nove vinte, ma il sorano Di Pucchio non ci ha fatto certo una bella figura. Forse ha dovuto fare ricorso a qualche pastiglia di Malox.

Diversamente dall’altro sconfitto, cioè il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli che come al solito si è comportato da Signore celebrando pubblicamente la vittoria di Luca Di Stefano. Niente Malox per lui.

E passiamo a Sora. Qui il discorso si presta alle ipotesi, che tuttavia appaiono molto fondate. A Frosinone si sono recati tutti gli aventi diritto. La maggioranza ha votato compatta il suo sindaco, parte della minoranza anche. Cioè dovrebbe trattarsi di Manuela Cerqua, Luciano Conte e Salvatore Meglio. Da quella parte della staccionata restano in tre: Valter Tersigni, Lino Caschera e Federico Altobelli. Di questi altri due quasi certamente  hanno espresso il loro voto per Di Stefano. Il terzo sicuramente no. Chi è? Perchè, non si è capito? In altre parole Sora ha votato per Sora, tranne uno: fratelli coltelli viene da dire.
Chissà, magari a Di Pucchio è avanzato il Malox.