Quattordici furbetti. Prendevano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Come spiega una dettagliata nota della Guardia di Finanza del Comando provinciale.
‘Nell’attuale periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19, i Finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Fiuggi, nell’ambito dei controlli finalizzati a verificare la corretta percezione dei contributi e dei sussidi pubblici, operando in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno scoperto 14 persone, residenti nei comuni di Fiuggi, Alatri e Trevi nel Lazio, di età compresa fra i 20 ed i 60 anni, che hanno percepito illecitamente, per mesi, il reddito di cittadinanza, per un totale di oltre 100.000 euro, omettendo di comunicare all’I.N.P.S. la reale situazione personale, economica e patrimoniale, propria e del nucleo familiare di appartenenza.
La casistica delle condotte fraudolente è variegata: in più di un caso, nelle autodichiarazioni necessarie a richiedere il beneficio patrimoniale all’Ente Previdenziale, i soggetti in questione hanno fraudolentemente indicato di non avere disponibilità economiche sui propri conti correnti bancari, risultando però tutti accaniti giocatori sulle varie piattaforme di gioco on-line, utilizzando fonti di reddito occultate al Fisco.
In altri casi dal nucleo familiare era stato dolosamente omesso un componente che percepiva redditi sopra soglia, così da rientrare comunque nei requisiti reddituali di legge. Al termine degli accertamenti, a carico dei 14 richiedenti il beneficio e dei componenti dei rispettivi nuclei familiari, per un totale di 37 effettivi beneficiari del reddito di cittadinanza, erogato in assenza dei requisiti di legge, sono state inoltrate al competente ufficio I.N.P.S. apposite segnalazioni per l’avvio delle previste procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite, nonché per l’interruzione immediata dell’erogazione del beneficio non dovuto.
I percettori sono stati, inoltre, denunciati alla Procura della Repubblica di Frosinone per il reato punito dall’art. 7 del D.L. n. 4/2019 che prevede la reclusione da due a sei anni per coloro che, al fine di ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza, utilizzano dichiarazioni o documenti falsi, ovvero omettono informazioni dovute.
Le attività di controllo testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito a danno della spesa pubblica nazionale, al fine di prevenire e reprimere, soprattutto in un periodo di crisi economica e sociale causata dall’emergenza sanitaria, le fattispecie di indebita percezione delle risorse pubbliche destinate alle famiglie realmente bisognose e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza in atto’.