Gli abissali ritardi accumulati verso la concessione delle autorizzazioni tornano nel mirino della protesta. Il dito è puntato contro il presidente dell’amministrazione provinciale Antonio Pompeo che si sta dimostrando, nei fatti, incapace di risolvere un problema che continua a mettere in difficoltà diversi settori produttivi.
‘Ho chiesto un pezzo di carta per costruire un muro di dieci metri in zona vincolata – racconta un imprenditore del sorano – La richiesta risale a dicembre, siamo a metà luglio e ancora non l’ho ottenuta. Ho contattato un geometra, una ditta edile locale e pure il fornitore di materiali ma non posso fare nulla perché in otto mesi non sono riusciti a completare la procedura. E’ una vergogna, dovrebbero cambiare mestiere‘.
Un professionista interpellato stamane scuote la testa e dice: ‘Io aspetto la certificazione da oltre un anno, meglio che sto zitto, altrimenti direi cose sgradevoli‘.
Non sono i soli a reclamare, ad evidenziare tempi biblici per un’autorizzazione. Gli uffici preposti dell’amministrazione provinciale di Frosinone non sembrano quindi brillare. ‘La politica dovrebbe risolvere i problemi ed invece è di intralcio allo sviluppo, al lavoro, agli investimenti. Ma quale ripartenza, questi ci affossano‘, commenta un piccolo impresario.
Ed allora, forse è il caso che il presidente Pompeo e qualche suo collaboratore eseguano verifiche ed accertamenti negli uffici per capire che cosa sta succedendo, quali sono gli intoppi e perché la Provincia non riesce a soddisfare in tempi ragionevoli le richieste che arrivano dal territorio. Del resto ci vanno male i progettisti, ci vanno male le aziende, ci vanno male i rivenditori. Spesso per banali questioni superabili rapidamente.