Il giorno 3 dicembre alle ore 12,00 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone si è tenuta la conferenza stampa da parte del Comandante Provinciale Col. Giuseppe TUCCIO, che ha presentato il Calendario Storico 2015 dell’Arma dei Carabinieri, quest’anno dedicato al tema “Il Carabiniere e la famiglia”. Gli stati d’animo, le ansie, lo sconforto e i disagi, ma anche la fierezza, i consigli, le rassicurazioni e l’amore che i Carabinieri trasmettono ai propri familiari anche in circostanze drammatiche permettono di “leggere” in modo diverso alcuni episodi – noti o meno noti – della storia dell’Arma.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 82^ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Il Col. TUCCIO ha focalizzato l’attenzione soprattutto sulle parole del Comandante Generale C.A. GALLITELLI, il quale nella sua prefazione sottolinea l’importante e silenzioso ruolo svolto dalla famiglia nel quotidiano agire del Carabiniere, spiegando così motivi della scelta di dedicare a loro il primo calendario del terzo secolo di vita dell’Arma. Il filo conduttore che lega i mesi dell'anno, illustrati dalle tavole del Maestro Paolo Di Paolo, è costituito dal tema “Il Carabiniere e la famiglia”.
Il calendario, attraverso una raccolta di lettere scritte dai Carabinieri ai familiari e di immagini di vita al di fuori del servizio, è dedicato a coloro che condividono in silenzio sacrifici e soddisfazioni dei militari dell’Arma. In copertina è raffigurata la caserma “Bergia” di Torino, primo Comando Generale dell’Arma e ideale “casa del Carabiniere” da dove inizia il cammino professionale di ciascun militare e si tramandano tradizioni e valori tipici dell’essere Carabiniere.
Nella quarta di copertina, all’interno di un ovale, è raffigurato un Carabiniere intento a scrivere alla propria famiglia. La prefazione del Comandante Generale dell’Arma Leonardo Gallitelli, presenta il tema centrale che ispira l’opera, sottolineando come negli affetti più stretti sia “radicata la disponibilità a provvedere che il Carabiniere coltiva nella sua missione quotidiana”, sia essa di vigilare sulla sicurezza di un borgo o di costruire la pace fuori dai confini nazionali, “animato solo da inviolabile fedeltà ai principi di legalità, libertà e giustizia”.
Il Comandante Provinciale poi pone l’accento sul senso del dovere “che è cifra distintiva del nostro agire e che trova da sempre piena e speculare rispondenza nell’ambito familiare”, evidenziando, in conclusione, come quei familiari, nel ricevere le lettere, non solo abbiano trepidato per la sorte dei loro cari, ma abbiano anche avvertito “intimamente l’orgoglio di essere parte viva e pulsante di quella storia”. La tavola che apre il Calendario, in contropagina alla citata prefazione, riporta un particolare dell’opera vincitrice del 1° Premio per la categoria “Pittura” del Concorso Artistico Nazionale indetto in occasione del Bicentenario di fondazione dell’Arma a simboleggiare il tramandarsi delle tradizioni tra le generazioni.
Le tavole del Calendario, tramite “l’aspetto più umano di alcuni Carabinieri”, ripercorrono alcuni momenti salienti della storia dell’Istituzione. Dalla descrizione della battaglia di Pastrengo e della dura “vita di campagna” fatta in una lettera indirizzata alla moglie dal Capitano Bernardino Morelli di Popolo, Comandante di uno dei tre Squadroni Carabinieri che diedero vita alla Carica di Pastrengo, a quella indirizzata dal Capitano Alfredo Amenduni sempre alla propria consorte, con la quale descrive le fasi salienti della battaglia di Adua, evidenziando il rammarico per aver visto cadere numerosi amici. Dalla lettera rinvenuta addosso al Carabiniere Orazio Greco – deceduto il 18 luglio 1915, nell’imminenza della battaglia del Podgora, mentre si trovava sotto le linee nemiche per danneggiare i reticoli austriaci – e diretta alla madre per invitarla a non piangere e mandare sul fronte anche gli altri fratelli, alle umili parole rivolte, nel 1937 ad Adelfia (BA), al Comandante Generale dell’Arma Generale Riccardo Moizo, dalla madre del Car. M.O.V.M “alla Memoria” Vittoriano Cimarrusti, durante lo scoprimento di una lapide in onore del figlio, immolatosi il 24 aprile 1936 a Gunu Gadu (Etiopia).
Non mancano riferimenti sia ai pluridecorati Colonnello Lussorio Cau e Capitano Chiaffredo Bergia, i quali seppero trarre dagli affetti familiari rinnovate energie per conseguire i ben noti ed esaltanti successi contro il brigantaggio, sia al Maggiore Alessandro Negri di Sanfront, Comandante dei tre Squadroni di Carabinieri Reali assegnati alla scorta del Re Carlo Alberto durante la Prima Guerra d’Indipendenza, e al Vice Brigadiere M.O.V.M. “alla Memoria” Salvo D’Acquisto – dai destini diversi, ma uniti nella determinazione a mantenere fede al giuramento prestato – che, malgrado pressati dagli eventi, trovarono il tempo per rivolgere un pensiero alla propria madre.
Dense di significato e cariche di sentimenti – sebbene l’una si chiuda con rassicurazioni sul buon esito della situazione e l’altra sia stata scritta sotto forma di testamento – le missive che le M.O.V.M. “alla Memoria” Tenente Romeo Rodrigues-Pereira e Maresciallo Francesco Pepicelli, Martiri delle Fosse Ardeatine, hanno indirizzato alle rispettive mogli.
Le ultime tavole del calendario sono dedicate alla Signora Santuccia Beni, che, tra figli, nipoti, pronipoti e cugini, ha avuto 12 familiari nell’Arma. Uno dei figli della donna, l’Appuntato Giuseppe Beni, in missione di scorta ad un convoglio nel Mediterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale, scrisse un diario annotandovi, tra l’altro, pensieri diretti alla madre e agli altri fratelli in armi. Il 18 maggio 1977, a Porto San Giorgio (FM), anche la famiglia Beni ha pagato il suo tributo di sangue alla Patria, l’Appuntato M.O.V.M. “alla Memoria” Alfredo Beni cadde in un conflitto a fuoco con dei malviventi.
Il Colonnello TUCCIO ha presentato nel dettaglio tutte le tavole del calendario:
– Quella dell’Arma è una grande famiglia. Grande e numerosa;
– Carabinieri;
– Dopo Pastrengo
– Il racconto della battaglia alla moglie Luigia;
– Madre carissima;
– Il padre di famiglia terrore dei briganti;
– La battaglia di Adua narrata da un Ufficiale dei Carabinieri;
– I biglietti alla famiglia dal Podgora;
– Il matrimonio, un aspetto importante per i suoi riflessi sul servizio;
– Le Stazioni, le tante case di una sola grande famiglia;
– Capofamiglia, Ufficiale e pastore barbaricino;
– La madre di Vittoriano;
– Gli amori di Salvo D’Acquisto, la famiglia e l’Arma;
– Un testamento d’amore;
– Dal carcere nazista “con indicibile amore”;
– Mamma Santuccia e i “suoi” 12 Carabinieri;
– Ricompense concesse all’Arma dei Carabinieri dal 1814 al 2014.
Il Comandante Provinciale ha concluso la presentazione sottolineando come questa Terra abbia dato i natali ai Carabinieri Alberto La Rocca e Vittorio Marandola, originari di questa Provincia, che sacrificarono la loro giovane vita, unitamente ad altro commilitone, per salvare quella di dieci ostaggi della comunità di Fiesole, nella cui Stazione dell’Arma prestavano servizio.
Altra figura di rilievo ciociara riconducibile a tale periodo storico dell’Arma è quella del carabiniere Marino Fardelli, insignito di medaglia d’oro al merito civile. Lo stesso originario di Caira di Cassino rimase vittima della strage di Ciaculli, causata da un vile attentato mafioso, in cui persero la vita sette uomini delle forze dell’ordine. La strage di Ciaculli-Villa Serena fu una delle più sanguinose stragi ad opera della mafia durante gli anni sessanta che concluse la prima guerra di mafia della Sicilia del dopoguerra. Ebbe luogo nella borgata agricola di Ciaculli a Palermo il 30 giugno 1963.
Infine il Colonnello TUCCIO ha concluso la presentazione sottolineando che il Carabiniere, nella nostra provincia continuerà ad essere custode di importanti valori morali e punto di riferimento per le esigenze della popolazione, dalla quale riscuote un forte consenso, focalizzando la necessità di collaborazione da parte dei cittadini quali ulteriori “sentinelle della sicurezza” sul territorio.
Ricompense concesse all’Arma dei Carabinieri dal 1814 al 2014
ALLA BANDIERA
1 CROCE DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE DI SAVOIA
5 CROCI DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA
MEDAGLIE D’ORO
3 AL VALOR MILITARE
3 AL VALOR DELL’ESERCITO
9 AL VALOR CIVILE
6 AL MERITO DELLA SANITÀ PUBBLICA
5 AI BENEMERITI DELLA SCUOLA, DELLA CULTURA E DELL’ARTE
2 AI BENEMERITI DELL’AMBIENTE
1 DI BENEMERENZA PER IL TERREMOTO DEL 1908
4 AL MERITO CIVILE
1 DELLA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE PER IL TERREMOTO DEL 2009
MEDAGLIE D’ARGENTO
5 AL VALOR MILITARE
1 AL VALOR CIVILE
MEDAGLIE DI BRONZO
4 AL VALOR MILITARE
CROCI DI GUERRA
2 AL VALOR MILITARE
INDIVIDUALI
14 CROCI DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE DI SAVOIA
1 CROCE DI COMMENDATORE DELL’ORDINE MILITARE DI SAVOIA
28 CROCI DI CAVALIERE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA
1 CROCE DI GRANDE UFFICIALE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA
1 CROCE DI UFFICIALE DELL’ORDINE MILITARE D’ITALIA
MEDAGLIE D’ORO
121 AL VALOR MILITARE
2 AL VALOR DELL’ESERCITO
1 AL VALOR DI MARINA
13 AL VALORE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
142 AL VALOR CIVILE
63 AL MERITO CIVILE
26 MEDAGLIE D’ORO AL MERITO DELLA SANITÀ PUBBLICA
MEDAGLIE D’ARGENTO
3165 AL VALOR MILITARE
16 AL VALOR DELL’ESERCITO
22 AL VALOR DI MARINA
44 AL VALORE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
2206 AL VALOR CIVILE
48 AL MERITO CIVILE
MEDAGLIE DI BRONZO
5732 AL VALOR MILITARE
14 AL VALOR DELL’ESERCITO
42 AL VALOR DI MARINA
23 AL VALORE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
3543 AL VALOR CIVILE
138 AL MERITO CIVILE
3616 CROCI DI GUERRA E CROCI AL VALOR MILITARE