Il dato politico di questo piovoso e freddo fine settimana di convulse trattative in vista delle elezioni regionali potrebbe segnare l’inizio di una nuova stagione all’insegna della ‘pacificazione’: Enzo Di Stefano ha pubblicamente dichiarato la sua disponibilità ad arretrare di un passo, per sostenere un candidato nuovo e universalmente condiviso. Un gesto che potrebbe rappresentare una svolta. Il rischio che si corre, infatti, è più che mai grave: le profonde divisioni interne alla classe politica sorana di centrodestra rischiano di creare un deficit di rappresentatività a dir poco disastroso per tutto il nostro territorio. Il messaggio dovrebbe (deve) essere chiaro a tutti: c’è bisogno di unità e di condivisione programmatica, altrimenti ci ritroveremo, la sera del 26 febbraio, ad assistere allo scadente teatrino delle accuse reciproche e a dover affrontare lunghi anni di pericolosissimo isolamento amministrativo. La settimana che sta per aprirsi sarà decisiva in un modo o nell’altro. E’ stato già ampiamente dimostrato che, purtroppo, molte volte Sora viene considerata come un semplice serbatoio di consensi dal quale attingere in campagna elettorale e poi da tenere sotto naftalina. Con un rappresentate che sia appoggiato da tutti, invece, gli ‘esterni’ dovrebbero finalmente fare i conti con noi. La città e tutto il comprensorio potrebbero contare su un esponente autorevole in grado di far pesare in ogni momento l’imponente blocco di preferenze acquisito. Con le dichiarazioni di Enzo Di Stefano un primo passo in questa direzione è stato compiuto: non rimane che vedere, adesso, in che modo questa disponibilità verrà accolta e come l’altra anima del centrodestra cittadino reagirà. Una cosa sola, per adesso, è sicura: il tempo sta per scadere.
Politica: Rappresentatività per Sora? Lavori in corso…