Pofi è pronta per trasformarsi in una piccola Gerusalemme. Dopo due anni di stop forzato, a causa della ben nota pandemia, torna la Processione del Venerdì Santo nel caratteristico paese ciociaro alle porte del capoluogo. Anzi Pofi raddoppia con gli appuntamenti: infatti oltre alla Processione del Venerdì Santo ci sarà la domenica delle Palme la rappresentazione delle ultime ore di Cristo con quadri commemorativi durante la Via Crucis figurata.
Il primo appuntamento è per domenica 10 aprile in piazza Vittorio Emanuele con inizio dalle ore 21.00 quando si svolgerà la Via Crucis figurata. Verranno rappresentate 9 stazioni sulle classiche 14: Tradimento di Giuda – Ultima cena – Orto degli ulivi – Gesù viene arrestato – Gesù è flagellato – Gesù è caricato della croce – Veronica asciuga il volto di Gesù – Gesù è spogliato delle sue vesti – Morte di Gesù.
Le stazioni della Via Crucis verranno rappresentate con delle scenografie poste lungo tutto il perimetro della piazza accompagnate da musica e voci narranti e tra una scena e l’altra ci sarà una preghiera a cura del parroco del paese don Giuseppe Said. Mentre al termine ci sarà il canto dal vivo dello Stabat Mater eseguito dalla cantante lirica Maria Grazia Molinari.
Per quanto riguarda il secondo appuntamento la serata del Venerdì Santo, il 15 di aprile, si svolgerà la sola processione in costume con inizio dalle ore 21.30. Il corteo storico, composto da 150 attori ed alcuni cavalieri partirà dal palatenda e raggiungerà piazza Santa Maria, qui si accoderà alla processione del Cristo morto e si snoderà lungo le caratteristiche vie del borgo medievale.
Un’edizione quella del 2022 davvero particolare, che segna appunto il ritorno di un evento davvero molto sentito nel paese. Un legame antico quello del paese con la Passione che affonda le sue radici addirittura nel tredicesimo secolo. Infatti, si fanno risalire proprio a quel tempo le prime processioni del Venerdì Santo, mentre vi sono documenti che attestano che nel 1923 venne allestita la prima recita, anche se non è da escludere che la data iniziale possa anche essere antecedente. Le testimonianze orali delle generazioni più anziane, ancora oggi narrano di quando un gruppo di giovani, nei caldi pomeriggi estivi di inizio Novecento, improvvisava alcune scene della Passione. Dei veri e propri pionieri che daranno poi vita ad una delle più antiche ed apprezzate passioni viventi del centro Italia, che nel corso degli anni ha visto intere generazioni di giovani, adulti ed anziani rappresentare i momenti salienti della vita di Cristo. Non vi è famiglia pofana che non abbia avuto un suo componente come attore, comparsa, organizzatore o collaboratore della manifestazione storico-religiosa. Senza ombra di dubbio si può affermare che il “Venerdì Santo” è la manifestazione che meglio rappresenta l’identità della comunità locale.
A caratterizzare da sempre il Venerdì Santo di Pofi, oltre la straordinaria bellezza delle viuzze medievali e delle piazze, dove si snoda il corteo storico in costume, soprattutto il grande sforzo organizzativo e la grande passione con cui viene preparata nei minimi particolari.
Una manifestazione che ogni anno puntualmente viene messa in campo grazie ai componenti dell’associazione Venerdì Santo che, con grande spirito di sacrificio ed abnegazione, curano ogni aspetto della Passione Vivente e che richiama numerosi visitatori anche da fuori regione.
“La Passione Vivente – afferma con orgoglio il presidente dell’associazione del Venerdì Santo Ivan Corneli – è da sempre motivo di vanto della comunità pofana, che vede tantissimi volontari dedicarsi praticamente per un intero anno per la migliore riuscita della manifestazione. Colgo così l’occasione per ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, con grande entusiasmo e partecipazione, rendono possibile la realizzazione dell’evento tanto atteso. Voglio inoltre ringraziare quei giovani che si impegnano alacremente per portare avanti un evento così importante per il nostro paese. Ragazze e ragazzi che stanno raccogliendo il testimone da noi più grandi e che lasciano ben sperare per il futuro. Infine – conclude il presidente – voglio sin d’ora dare appuntamento alla edizione del prossimo anno, quella del centenario. Nel 2023 infatti saranno cento anni esatti dalla messa in scena della prima Sacra rappresentazione della Passione di Pofi. Un evento a cui stiamo lavorando con passione e dedizione già da adesso”.