Un percorso ad hoc, tra cibo e vino, dal 29 settembre al 1 ottobre
In quest’angolo di Ciociaria, alle pendici del monte Scalambra, c’è una sorta di patto enogastronomico da onorare ogni anno, a conferma di un attaccamento viscerale alla propria terra e ai frutti che essa dona.
Patto sapientemente onorato anche da Pileum, l’azienda vitivinicola che ha una filosofia sintetizzata in poche parole, ovvero “rispetto per la terra, la tradizione e la storia”. All’interno della stessa, dove si producono nettari rossi e bianchi particolarmente apprezzati, è stato realizzato da qualche anno un ristorante con un menù che unisce l’esperienza della cucina con quella dei vini prodotti.
Ai fornelli lo chef Davide Mazza, pronto a deliziare con le sue creazioni eccellenti ed invitanti sia il palato che la vista. Per la Festa dell’Uva, Pileum propone un menù dedicato all’occasione, chiaramente con abbinamenti ai propri vini. Una sorta di percorso in grado di stimolare tutti i sensi.
Del resto, come amava dire il drammaturgo e scrittore Robert Louis Stevenson, il “vino è poesia imbottigliata”.
Morolo. Tutto abbinato al vino Le Fattora, Igt Lazio 2022. Agnello protagonista del secondo piatto, brasato al Massitium con patate alla cenere e foglia di vite e limone. Il Massitium, un Cesanese del Piglio Docg Superiore del 2021, sarà il vino abbinato. Dulcis in fundo una tartelletta con crema, fichi caramellati e Caterina (un rosato di Cesanese), annaffiata da un Passito Igt Lazio del 2019.