COLDIRETTI LAZIO, LA DELEGATA REGIONALE CAMILLA PETRUCCI
NELL’ESECUTIVO NAZIONALE GIOVANI IMPRESA
“E’ con grande orgoglio che entro a far parte del nuovo esecutivo nazionale di Giovani Impresa Coldiretti. Mi occuperò con particolare attenzione anche al settore olivicolo per il quale ho ricevuto la delega”. Così la nostra delegata regionale di Giovani Impresa Coldiretti Lazio, Camilla Petrucci, a margine dell’assemblea a Palazzo Rospigliosi a Roma, durante la quale il Enrico Parisi è stato nominato nuovo leader dei giovani imprenditori agricoli italiani.
“La presenza dei giovani nel settore agricolo è fondamentale – spiega Camilla Petrucci – E lo dimostra il fatto che, in controtendenza, crescono solo i giovani agricoltori, che negli ultimi dieci anni sono aumentati dell’1%, contro un crollo medio del 13% dell’insieme delle imprese condotte da under 35, con punte del -20% per il commercio all’ingrosso, -28% per l’industria tessile, -25% per il commercio al dettaglio, fino ad arrivare al -48% per le telecomunicazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga”.
Camilla Petrucci, che oltre ad entrare nell’esecutivo nazionale ha ricevuto anche la delega all’olivicoltura, a soli 25 anni, gestisce insieme alla sua famiglia l’azienda Olio Petrucci in Sabina dall’età di 18 anni ed è stata anche la più giovane agricoltrice del Lazio. Una laurea in agraria e un master in olivicoltura, oltre all’iscrizione all’albo dei professionisti agronomi. Un’azienda agricola, la sua, che si occupa della produzione di olio su 70 ettari di terreno con 12 mila olivi, alcuni dei quali plurimillenari e ha abbracciato più di tre generazioni.
“Un augurio da parte mia e di tutti i Giovani Impresa di Coldiretti Lazio – aggiunge Camilla Petrucci – e della federazione regionale al nuovo leader dei giovani imprenditori agricoli italiani, Enrico Parisi. Lavoreremo in sinergia al raggiungimento degli obiettivi comuni.
Presenti a Palazzo Rospigliosi in occasione dell’Assemblea anche i delegati provinciali di Coldiretti Giovani Impresa Lazio, Alessandro Dedè della federazione di Viterbo, Francesco Parcesepe di Latina, Francesco Bracci di Frosinone e Francesco Paltoni di Roma, insieme ai vertici regionali e nazionali e al presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri.
Dopo essersi laureato in economia aziendale e management alla prestigiosa università milanese e aver fatto un’esperienza in Brasile con la Camera di Commercio di Rio de Janeiro nel 2016, Enrico Parisi, ha scelto di ritornare nella sua Calabria dove produce olio biologico “Dop Bruzio Colline Ioniche Presilane” e Igp Olio di Calabria da cultivar come Dolce di Rossano, la Carolea, Tondina e Nocellara. All’interno dell’azienda Parisi ha anche creato il primo orto sociale di Corigliano Rossano dove piante di pomodori e peperoni vengono utilizzate come strumento di “pedagogia agricola” per persone disabili, in collaborazione con una cooperativa.
“Uno dei primi obiettivi sarà quello di creare delle relazioni importanti con le altre organizzazioni di giovani agricoltori a partire da quelle dei Paesi in via di sviluppo, come l’Africa e il Sudamerica – ha spiegato il neo delegato dei giovani della Coldiretti Enrico Parisi -. Pensiamo, ad esempio, a un Erasmus plus che dia la possibilità di vivere esperienze aziendali nelle campagne di altre nazioni e consenta di confrontare i diversi sistemi produttivi. Ciò permetterebbe ai giovani di quelle nazioni, che iniziano ora e hanno dunque meno sovrastrutture, di migliorare la qualità e la sostenibilità delle proprie produzioni ma avrebbe benefici anche per gli agricoltori italiani, oggi vittime di un vero e proprio dumping in termini di concorrenza sleale da parte di prodotti che non rispettano i nostri stessi standard in termini ambientali, di sicurezza e di tutela del lavoro.
Ma lo stesso discorso deve valere – conclude Parisi – anche a livello Ue dove troppo spesso le divergenze su temi importanti rischiano di affossare la crescita di un vero sentimento europeo. E anche in sede nazionale lavoreremo per creare cooperazione tra le diverse regioni nella convinzione che ognuno possa dare il suo contributo alla crescita del Made in Italy a tavola, il vero tesoro di questo Paese”.