Si è svolta nella mattinata di ieri, martedì 25 aprile 2023, a Pastena, in località Pietra La Spina, una cerimonia in ricordo delle vittime del cruento eccidio avvenuto in quel luogo il 25 maggio 1944.
Alla cerimonia, organizzata dall’Associazione nazionale Vittime delle Marocchinate, hanno partecipato il presidente nazionale Emiliano Ciotti, l’ex sindaco di Pastena Arturo Gnesi che dal 2012 ha sempre portato avanti questa celebrazione, i consiglieri di minoranza Gaetano Di Mascolo, Attanasio Di Domenico e Mario Parisi, a cui va il ringraziamento per il supporto e padre Luigi Donati che ha celebrato la Messa.
Unica nota stonata la totale assenza degli attuali amministratori comunali che ancora una volta hanno mostrato il loro totale disinteresse verso queste manifestazioni.
A ricordare quei tragici eventi del 1944 è Piero Bartolomucci, referente a Pastena dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate.
“A perdere la vita nell’eccidio furono Rosa Zomparelli, Antonio Chiaro, Vincenzo Chiaro e Giovannantonio Colapietro – racconta Bartolomucci – una semplice famiglia di pastori che fu uccisa dalle truppe coloniali francesi perché accusata di non averli avvisati della presenza delle truppe tedesche in ritirata.
Furono uccisi mentre sedevano a tavola nella propria abitazione davanti al focolare che porta ancora i segni dei colpi di mitra sparati dai liberatori magrebini. A poca distanza da quel luogo, nelle stesse ore, perdeva la vita un altro nostro concittadino, Giovanni Petrucci, ucciso mentre cercava di difendere la sorella dallo stupro dei soldati coloniali francesi.
Sono solo due storie che ci riportano alla mente gli accadimenti del maggio 1944 – prosegue il referente dell’ANVM – quando donne, uomini e bambini subirono terribili violenze da parte delle truppe marocchine che devastarono impunemente la nostra amata terra. Il nostro paese fu colpito duramente e le nostre donne furono quelle che ne pagarono le conseguenze.”
Importante l’opera svolta dal presidente dell’Associazione nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti, che nel corso degli anni ha raccolto numerosi documenti e denunce di queste violenze che sono state perpetrate in tutta la Ciociaria.
“Il documento che mi ha colpito più degli altri – prosegue Bartolomucci – è la denuncia di una nostra concittadina che fu abusata carnalmente da ben 15 soldati marocchini. La ridussero in fin di vita e portò i segni fisici e mentali di tali violenze fino alla fine dei suoi giorni. Senza dimenticare che, il giorno successivo all’eccidio di Pietra La Spina, si consumò lo stupro nei confronti di sei nostre concittadine che si erano rifugiate all’interno della chiesetta della Madonna delle Macchie.
Il ricordo di queste povere e innocenti vittime, deve servire a riportare alla mente di tutti la storia in tutte le sue parti, in tutte le sue sfaccettature, la storia vera a cruda che come in questo caso ha trasformato i liberatori in assassini ed in altri casi di violenze e stupri che hanno colpito migliaia di donne, uomini e bambini della nostra terra ha trasformato i tanto attesi liberatori in carnefici. Usare questo tipo di violenza ad un altro essere umano, indipendentemente dal sesso, è paragonabile ad uccidere una persona, ad annientarla, a colpirla in modo così profondo che per molti di loro la morte sarebbe stata la fine di tutte le sofferenze.
Invito tutti a visitare Pietra La Spina – conclude Bartolomucci – per capire la profondità del dolore subito dai nostri concittadini e dalle loro famiglie, per capire che pagine, anche se brutte, di storia della nostra Nazione non vanno dimenticate affinché tutti sappiano, soprattutto i più giovani.
La nostra associazione continuerà il ricordo di queste sfortunate vittime e organizzeremo a breve altre manifestazioni”.