Riceviamo e pubblichiamo:
Le sorti dell’Ospedale di Sora ormai sono diventate materia di esercizio di pubblico delirio e vaporose proclamazioni di un malessere che travalica ogni forma di compunta decenza.
La consapevolezza della progressiva perdita di funzionalità, preludio ad una definitiva chiusura del nosocomio nostrano, è ormai un “patrimonio” pubblico.
Sappiamo che il declino della sanità pubblica, quel bene comune che fa civile ogni società, ha radici lontane rintracciabili in quella strana ideologia che ha trasformato il paziente in “utente”. Ci riferiamo alla vigente idea mercantile della gestione della sanità pubblica. E’ proprio in ragione di questa idea che si bloccano i turn over del personale medico e sanitario per cui a fronte di un esodo pensionistico di circa 1500/anno di infermieri non se ne riassume manco uno.
Il nostro ospedale ogni giorno perde pezzi: due ginecologi si sono di fatto rifiutati di venire qui a Sora perché sentono quell’acre odore di depotenziamento e quindi preferiscono rimanere a Frosinone. Sanno bene che nella loro operatività sarebbero ostacolati dalla mancanza di medici anestetisti, infermieri e operatori socio sanitari.
E intanto la Regione Lazio continua a profondere corsi per la formazione di personale socio-sanitario senza poi assumerne alcuno.
Sarebbe facile continuare ad elencare le volute disfunzioni e la illogicità dei comportamenti governativi della Regione Lazio. Ma non aggiungeremmo nulla di nuovo a quello che tutti sappiamo. Tant’è che siamo abituati a strombazzatori di ogni turno che cavalcano le tigre imbestialita dell’opinione pubblica facendo finta di essere i più adeguati assertori della denuncia delle “cose che non vanno” e dell’”adesso basta”.
Siamo concreti. Diciamo subito che occorre che il Sindaco della Città di Sora chiami a rispondere di questo stato di cose e dei futuri sviluppi della sanità nella nostra città e dell’intera regione, il Presidente Zingaretti e l’Assessore alla Sanità. Ma non con proclami pubblici, bensì convocando un consiglio comunale specifico a cui invitare le anzidette autorità e in cui si possano porre tutte le domande e nella speranza di ottenere le dovute risposte. Ma bisogna far presto. Non c’è più tempo da perdere.
Paolo Ceccano – Sinistra Unita Sora