Abbiamo accolto con grande soddisfazione l’ordinanza comunale in merito alla manutenzione e la pulizia dei terreni ricadenti nel territorio comunale, con particolare riferimento alle zone a rischio esondazione e frane, come i fossi a lato delle strade comunali e vicinali di uso pubblico. Si legge, nel documento firmato dal sindaco Ernesto Tersigni, che l’obiettivo è quello di “garantire la perfetta pulizia e manutenzione dei luoghi”. In conclusione si evidenzia come, a tutela di quanto esposto, “saranno applicati controlli costanti da parte della Polizia locale che vigilerà e potrà applicare ai trasgressori sanzioni amministrative da 200 a 500 euro”. L’auspicio è, senza dubbio, quello che i cittadini possano fare la loro parte secondo i dettami espressi dall’ordinanza. Tuttavia, viene spontaneo esprimere qualche perplessità: il rispetto e la pulizia di queste aree, infatti, rappresentano un atteggiamento che dovrebbe trovare una sorta di corrispondenza tra quanto fatto dal cittadino e quanto fatto dall’amministrazione comunale. In sostanza, se si chiede alla gente di adoperarsi a garantire la perfetta pulizia delle zone di loro competenza, ci si attenderebbe lo stesso comportamento da parte del comune per quanto riguarda le strade, gli spazi aperti e ogni altro territorio pubblico. Il decoro urbano è una sfida per la quale pubblico e privato devono collaborare e, pazienza se qualcuno dice il contrario, oggi non sembra che questo stia avvenendo. Tanto per portare un esempio a noi molto vicino, basterebbe osservare le foto che pubblichiamo, che ritraggono la zona pubblico/privata del lungo Fibreno, che ricade nel comune di Isola del Liri. A Sora, purtroppo, esempi di questo tipo sono ancora latitanti. Staremo a vedere se il comune farà la sua parte allo stesso modo e con lo stesso rigore con il quale si rivolge ai cittadini.