Si è concluso, la settimana scorsa, il processo con rito abbreviato nei confronti di 23 dei 28 componenti dell’associazione criminale transnazionale, dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, smantellata, il 28 gennaio scorso, dagli uomini del Servizio Centrale Operativo, della Squadra Mobile di Frosinone e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli.
187 gli anni di carcere distribuiti complessivamente dal G.U.P. del Tribunale di Napoli ai 23 imputati. 20 anni di reclusione e 200 euro di multa ad Alessandro Fiorente, fratello del latitante Pasquale Fiorente, a capo dell’organizzazione criminale, rivelatosi un vero e proprio broker del narcotraffico che dal Venezuela e da altri Paesi del Sud America coordinava il trasferimento in Italia delle partite di droga, destinate soprattutto ad alimentare il mercato campano.
L’attività investigativa, avviata nel 2010, aveva permesso di ricostruire la struttura organizzativa e le dinamiche criminali dell’organizzazione che era riuscita ad assicurarsi l’introduzione indisturbata in Italia di ingenti quantitativi di cocaina ed hashish dal Sud America e dall’Olanda avvalendosi anche della complicità di personale addetto ad alcuni scali portuali (Civitavecchia e Salerno) ed aeroportuali, in particolare Fiumicino.
La strategia operativa per il trasporto della preziosa merce prevedeva il ricorso a mezzi aerei, navali o terrestri sulla base di precise scelte conseguenti ad un’attenta analisi dei rischi.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 100 kg di cocaina e 1000 kg di hashish che, se immessi sul mercato, avrebbero fruttato all’organizzazione oltre 20 milioni di euro.
Sequestrati, inoltre, 16 immobili, 6 veicoli, un’imbarcazione, un’impresa e quote societarie nonché 10 conti correnti bancari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
3 anni e 4 mesi di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici, invece, per Federica Gagliardi, la “Dama Bianca”, già arrestata nel marzo 2013 all’Aeroporto di Fiumicino perché trovata in possesso di circa 24 kg di cocaina. Determinante il ruolo della donna all’interno dell’organizzazione, abile a tessere una rete di contatti tali da garantire in Italia l’ingresso indisturbato dei quantitativi di droga.