Sembrava la volta buona. Invece no. Ancora un nulla di fatto circa il ritrovamento del cadavere di Mario Domenico Grossi.
Eppure, poco prima delle 14, in città si era sparsa la voce che potesse essersi verificata la tanto attesa novità. Sul ponte del Divino Amore, in zona Pontrinio, si sono concentrati una pattuglia dei carabinieri e una dei vigili urbani, con tanti curiosi a guardare giù dalla ringhiera. Il tam tam si è però rivelato un falso allarme.
Siamo al decimo giorno dal delitto delle Compre, per il quale c’è un testimone e due presunti colpevoli, ma non ancora il corpo della vittima. Da domenica 13 aprile si cercano i resti del 78enne prima picchiato e poi gettato nel Liri. Tutti i giorni, Pasqua compresa, i sommozzatori hanno effettuato immersioni e perlustrazioni dal punto in cui il testimone ha raccontato di aver visto Angelo Pellegrini e Sante Cipollone gettare il corpo in acqua. Ma, dell’anziano giardiniere, ancora nessuna traccia. Di certo, più a valle il livello del Liri è pericolosamente profondo e c’è chi, addirittura, sostiene che lì sotto ci siano delle caverne di tufo dove la vittima potrebbe essere rimasta intrappolata.
Il livello fluviale, però, si abbassa quando la diga di Valfrancesca viene aperta. Ed è stato proprio quello che è stato fatto oggi: le paratie dello sbarramento sono state dischiuse per rendere più accessibili alcuni punti e nel tentativo di poter vedere defluire il corpo. Invece, niente. Ad un certo punto, è sembrato che qualcosa riaffiorasse. Si trattava, però, solo della carcassa di un cane. Le ricerche, pertanto, continuano.
Nella foto che pubblichiamo, si può vedere Mario Domenico Grossi accanto ai prodotti del suo orto, nella chiesa della Madonna della Pace, alle Compre, in occasione della Festa del Ringraziamento del 10 novembre 2013. Il giardiniere, infatti, era noto per la maestria con cui riusciva a fare particolari innesti e la zucca che si può vedere nella foto ne è un esempio.