L’utilizzo di carte di credito e/o bancomat è ormai molto diffuso e gli utilizzatori possono incorrere in clonazioni delle carte. Infatti gli esperti di pirateria informatica hanno affinato le tecniche per carpire i codici delle carte magnetiche e utilizzano strumenti e mezzi più svariati per catturare i dati dei supporti monetici elettronici.
Tra questi i sistemi più diffusi sono il “trashing”, lo “sniffing”ed il “boxing”. Alcuni malviventi vanno a caccia di scontrini delle carte di credito che talvolta i possessori gettano via dopo l’acquisto, altri esperti di pirateria informatica intercettano le coordinate di pagamento fatte con i supporti monetici utilizzando poi le stesse tracce per effettuare acquisti all’insaputa del proprietario, altri sottraggono invece le carte di credito inviate dagli Istituti bancari ai clienti e tramite un apparecchio denominato “skimmer” vi imprimono i dati delle bande magnetiche di altre carte monetiche elettroniche, acquisiti indebitamente.
Nel mese di settembre, è accaduto che proprio ignoti esperti in quest’ultima tecnica avevano decodificato la carta di credito di un impiegato di Gaeta,”spillandogli” più di un migliaio di euro per acquisti di coupon-regali su un noto sito internet per pagarsi anche un soggiorno in un lussuoso albergo sulla costa sarda.
L’estratto conto ha messo però in allerta la vittima che visti gli ammanchi si è rivolto alla Polizia. Le indagini condotte dal personale qualificato della Polizia Giudiziaria del Commissariato di Gaeta, hanno permesso di identificare l’“hacker”, un ventitreenne di Cagliari con “esperienze” nel settore della pirateria informatica. Gli incroci dei dati acquisiti tramite il sito di acquisto internet relativi ai pagamenti dei coupon e i dettagli forniti dalla direzione dell’albergo ove aveva trascorso il lussuoso soggiorno, hanno consentito di individuare il responsabile e denunciarlo, in concorso con una coetanea, all’Autorità Giudiziaria per frode informatica e utilizzo di carta di credito clonata.