Riceviamo e pubblichiamo
Sarà un incontro ricco di contenuti e di speranze e certamente segnerà una ulteriore e preziosa tappa di un efficace “itinerario”. Il Progetto culturale “Il Cammino di Canneto” rappresenta la Storia, la Tradizione, la Cultura, la Fede. Intriso, per secoli, da persone di ogni età, ceto sociale, cultura, protagonisti di “quel cammino” a piedi che li porta da sempre al Santuario di Canneto. Non è un’invenzione moderna, non è la riscoperta di una tradizione, ma il vissuto ininterrotto di un cammino che ha sfidato i secoli, percorso da un susseguirsi di generazioni, con l’unico scopo di raggiungere il “luogo” per vivere la bellezza di un’esperienza, l’incontro con la Stella del Monte Meta, la Vergine Bruna, S. Maria di Canneto. Ed ora Il progetto “Cammino di Canneto”, proposto appena tre anni fa, nel suo lento ma costante sviluppo, è approdato ad una tappa significativa: la costituzione formale della “Fondazione Cammino di Canneto”. Papa Francesco, al n. 167 di Evangelii Gaudium, affermava: «… È auspicabile che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere la fede in un nuovo linguaggio parabolico. Bisogna avere il coraggio di trovare nuovi segni, nuovi simboli, le diverse forme di bellezza, che si manifestano in vari ambiti culturali, per la trasmissione della Parola».
Il percorso pastorale che il vescovo della diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo ha voluto intraprendere, alla luce di queste parole, ha portato alla scelta di aderire alla proposta dell’Ufficio Nazionale del Tempo Libero, Turismo, Sport e Pellegrinaggi della Conferenza Episcopale Italiana del Parco culturale ecclesiale. È stata innanzitutto una scelta pastorale, quella del vescovo, mons. Gerardo Antonazzo, che va letta nella prospettiva della pastorale integrata, che si inserisce in un contesto sociale in cui assume una rilevanza strategica la valorizzazione di questo nostro territorio, con l’incredibile patrimonio di risorse umane, di fede, di cultura, di storia, di tradizioni, di bellezze naturalistiche e, perché no, di eccellenze enogastronomiche. Tutto ciò nel nome del Santuario di Canneto, il cui territorio abbraccia ben quattro regioni: Lazio, Abruzzo, Molise e Campania.
Si è partiti dal coinvolgimento delle Istituzioni presenti sul territorio e dai politici che hanno riconosciuto la validità del Progetto e lo hanno sostenuto, facendolo inserire nella Legge Regionale n.2/2017 sui Cammini della Regione Lazio. La costituzione formale dello strumento “Fondazione Cammino di Canneto”, delinea un soggetto giuridico indipendente ed autonomo, con carattere e strutture democratiche, liberamente ispirate alle direttive dell’Ufficio Nazionale Cei. La Fondazione costituisce uno strumento formidabile per fare sistema, per mettere in rete e collegare tra di loro eventi, iniziative di spessore e di qualità per la produzione di cultura, sviluppo economico e sociale, generando un’economia di indotto, offrendo concrete opportunità di lavoro anche ai giovani e, soprattutto, favorendo lo sviluppo di un turismo sostenibile. Infatti anche l’Onu ha voluto proclamare il 2017, l’anno del turismo sostenibile.
Allora, sabato 28 ottobre, sarà presentato anche il Logo della Fondazione, alle ore 10.30, presso la Basilica–Santuario S. Maria di Canneto in Settefrati.
Da qui l’invito del vescovo, mons. Gerardo Antonazzo, a partecipare, per tutti coloro che svolgono un ruolo istituzionale sul nostro territorio, ai responsabili delle comunità parrocchiali e agli operatori pastorali nella prospettiva di un turismo religioso, al variegato mondo delle Associazioni, in modo particolare a chi si interessa della salvaguardia e valorizzazione del territorio, agli Istituti scolastici che preparano all’inserimento lavorativo nel mondo del turismo e dell’accoglienza, agli operatori economici.