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MARTEDI’ 3 SETTEMBRE, VERTICE PER LA AVEZZANO – ROCCASECCA

Se la Regione Lazio nicchia, la Regione Abruzzo si dà da fare.

Oltre il confine, gli esponenti politici locali e non hanno fatto cordata unica per salvare la linea ferroviaria Avezzano – Roccasecca, mentre a Sora e dintorni sembra che gli amministratori vadano al traino del colleghi abruzzesi, con l’iniziativa di salvaguardare la tratta che resta salda nelle mani del Comitato di cittadini appositamente costituito e presieduto da Emilio Cancelli.

Il Presidente della Regione Abruzzo in persona, Gianni Chiodi, ha preso a cuore la questione, informando il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Tanta sollecitudine è scaturita dal fatto che, mentre in precedenza, sembravano esserci stare rassicurazioni da parte di Trenitalia sulmantenimento della tratta, ora l’ente ferroviario sembra intenzionato a chiuderla definitivamente l’8 Settembre. “Lupi mi ha assicurato massimo impegno per risolvere la questione – ha riferito Chiodi – Ho rappresentato al ministro che se tale linea è ritenuta non sostenibile da un punto di vista economico, Trenitalia deve essere resa edotta in modo fermo che quella tratta assicura un servizio ai pendolari di fondamentale rilevanza. L’Abruzzo è una regione delicata demograficamente e geograficamente e Trenitalia deve trovare un giusto equilibrio tra questioni di bilancio e la necessità di assicurare servizi socialmente utili per vasti territori come quello interessato dalla linea Avezzano-Roccasecca. Se Trenitalia non dovesse essere in grado di trovare questo equilibrio, come Regione dovremmo prenderne atto e comportarci di conseguenza».
Sul fronte laziale, invece, non risultano prese di posizione di eguale fermezza. Solo il Comitato Salviamo la Ferrovia continua convinto per la propria strada. Nei giorni scorsi ha registrato e depositato lo statuto. Il Comitato ha già elaborato la prospettiva non solo della salvezza, ma anche del potenziamento della tratta, anche in versione turistica. Non bisogna dimenticare che il rischio della chiusura della strada ferrata si tramuterebbe in rischio ‘isolamento’ delle zone interessate, specie nei periodi invernali o in caso di fenomeni di dissesto idrogeologico e di calamità naturali. Martedì, il Comitato parteciperà ad un vertice appositamente convocato per decidere le azioni da intraprendere.