PENSIERO DEL GIORNO DOPO : AGLI AMICI POLITICI DI SORA E AI BEN PENSANTI DELLA CHIESA E DELLA SOCIETA’ CIVILE
La militanza della democrazia non è avere una tessera del partito in tasca ma essere in prima fila nelle lotte per la difesa della Democrazia.
La vicenda dei ragazzi/e di colore richiedenti asilo politico ha suscitato tre reazioni sui post degli articoli pubblicati da Sora24.it :
1) XENOFOBA DI DESTRA
2) DEMOCRATICA DI DIVERSE PERSONE DEMOCRATICHE (argine)
2) ASSENZA DI POST A FIRMA DEI PIÙ GETTONATI POLITICI LOCALI.
Purtroppo a commento degli articoli di sora24, su diversi post si sono lette cose a mio avviso veramente aberranti (AL ROGO, BENZINA, CALCI NEL CULO, L’ITALIA AGLI ITALIANI, RIMANDATELI A CASA, ….) rivolte a quelle 50 persone già sfortunate per la loro condizione di rifugiati politici (con quel che significa) rei di aver appena abbozzato (osato) una sorta di assemblea pacifica e fuori dei loro alloggi, ristretta ai vertici competenti (comune e polizia) per discutere dei loro problemi (documenti, richiesta di asilo, diaria appena migliorativa di 6 miseri euro al giorno, alloggi vivibili) che “apriti cielo” si è scatenata l’esibizione dei peggiori insulti gratuiti, in una escaletion da caccia al negro da più di qualcuno auspicata e fomentata. Una vergogna. Per me è stato quasi uno chock leggere commenti di sorani (ragazzi/e e non) così vicini al razzismo di stampo KKK americano che quasi pensavo di non essere a Sora ma a New Orleans. Insomma, una riedizione delle leggi raziali del 1938 in chiave di “soranità” da qualcuno sempre paventata a simbolo di “marchio” sub urbano da imitare e esportare o da reclamare sugli spalti di tutte le curve sud di Sora. Roba da osservazione sia come fenomeno sociale che da Digos.
Si è sentita forte la frustrazione da parte di tanti che fraintendendo il diritto internazionale (non pensandoci proprio) con le proprie disgrazie, ha creduto di poter dar manifestazione, con frasi sconce, a tutti i malanimi e le delusioni della propria vita riversandoli su quei ragazzi/e “colpevoli” di aver “osato” chiedere qualche cosa di più dell’elemosina. In altri luoghi, avremmo assistito ad una gara di solidarietà “a favore”. Ragazzi/e che a Sora sono solo di passaggio e che certamente ora non ambiscono minimamente a restarci. Magari tra loro ci sono ingegneri, architetti, lavoratori del legno e del ferro già sfruttati nei campi di pomodori della Campania e della camorra. Magari solo brava gente che per arrivare a Sora ha dovuto attraversare deserti e mari in condizioni da vivere o morire… A Sora si è scatenata la rabbia e il peggio della soranità.
Ora non devo fare il filosofo o lo psicologo per dire che la città di Sora ha dato al Mondo che la guardava, una immagine pessimissima di se stessa, almeno dal punto di vista democratico e solidale (e del diritto internazionale).
I gravi toni e le espressioni violente usate mi hanno convinto che era necessario contrastare una tale deriva di espressioni con una presenza militante democratica sul web.
Arrivo così al terzo punto. Solo pochi giorni fa Sora24.it pubblicava un sondaggio sul gradimento di politici da indicare quale candidato sorano alle prossime elezioni politiche 2013. Nella lunga lista di eccellenti nominativi (circa 30) apparivano nomi quali Enzo Di Stefano, Ernesto Tersigni, Roberto De Donatis tanto per restare alle presenze in consiglio comunale. Poi tanti altri nomi tra cui il mio.
Queste 29 persone non hanno sentito il dovere di dire una parola? Eppure era Sora che si stava incazzando su una questione molto “politica” (democrazia o fascismo).
Bisognava schierarsi e difendere le ragioni del giusto e del buono, a difesa dei valori repubblicani e internazionali (democratici di tutto il Mondo, unitevi) e invece… poco o niente.
Derubrichiamo tutto quanto a show folkloristico? Insomma, la militanza non ammette latitanza.
Una parola di pace bisognava che voi politici di seria A, voi Chiesa e voi ben pensanti della società civile in questa circostanza la diceste se non altro per calmare gli animi. Una occasione persa e un brutta figura di Sora nel Mondo.
Maurizio D’Andria
iscritto ai VERDI Sora