Quel di eravamo soli nel bosco,
io e tu, mia cara figlia,
e andavamo tra chiaro e fosco,
pieno il cuore di meraviglia.
Scoprivi sotto le foglie i lamponi
rosa, le fragole rosse e verdi,
ti trascinavi su l’erba carponi ,
lanciando dei piccoli gridi acerbi.
Io contempalvo ai miei piedi un fiore
giallo smagliante, una pigna bruna;
pensavo senza rimpianto o dolore
alla mia povera fortuna.
Poi, rilevati gli occhi, scorgevo
tra i pini radi le cime lontane,
aeree cose di cielo nel cielo ,
dolci come le speranza vane.
Poi pensavo che bisogna morire,
e trasalivo d’improvviso ai tuoi strilli;
vedevo la tua testa bionda apparire
da dietro una macchia di mirtilli…
Era un mattino di settembre, in un bosco.
O forse è stato un sogno anche quello….
e s’era vero, anch’esso ora è morto.
Ma se fu un sogno fu sogno pur bello.