CRONACA

Maltrattamenti, persecuzione e lesioni

SUPINO

Eseguita ordinanza di custodia cautelare domiciliare
per atti persecutori e lesioni personali aggravate

Nella serata del 6 marzo, in Supino, i Carabinieri della locale Stazione, davano esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari con il dispositivo del braccialetto elettronico, emessa dall’ufficio GIP del Tribunale di Frosinone nei confronti di un 44enne  albanese, residente a Supino, per i reati di maltrattamenti , atti persecutori  e lesioni personali aggravate nei confronti della compagna.

La misura scaturiva a seguito di varie querele presentate dall’ex compagna, presso il Comando Carabinieri di Supino, per varie condotte di violenza fisica e verbale, verificatesi nel periodo dal luglio 2024 fino al febbraio 2025. La donna, nelle varie denunce  presentate, portava all’attenzione dell’A.G. le condotte persecutorie poste in essere dal compagno, sia durante la relazione che al termine della stessa, descrivendolo una persona di indole morbosamente gelosa, con numerosi comportamenti prevaricatori, molesti e minacciosi limitando la propria libertà personale, con vare aggressioni fisiche. In data 16.02.2025, dopo un incontro concordato per la restituzione degli effetti personali, non accettando di essere stato lasciato, l’uomo la spintonava facendola cadere, successivamente la seguiva in auto e dopo averla raggiunta, la colpiva al volto e al corpo procurandole lesioni guaribili in 40 giorni.

            A seguito dei continui episodi di violenza il GIP del Tribunale di Frosinone, emetteva la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del dispositivo elettronico di controllo, con il divieto totale di comunicazione e accesso ai social network.

            E’ obbligo rilevare che l’indagato, destinatario della misura cautelare, è, allo stato, solamente indiziato di delitto e la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, e solo dopo la emissione di una sentenza passata ingiudicato, lo stesso sarà, eventualmente, riconosciuto colpevole, in maniera definitiva, del reato ascrittogli. Il tutto in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.